La prossimità,
e non l’oggettività,
è il punto epistemologico
di partenza e di ritorno.
Diane Taylor, The politics of presence
Diane Taylor, The politics of presence
Il contesto globale in cui ci collochiamo è quello di una profonda crisi sociale generata dalla pandemia da Covid che include una diffusa difficoltà a immaginare il futuro prossimo, in particolare tra i ragazzi più giovani e le fasce della popolazione più fragili, e una drastica riduzione dello spazio pubblico delle città, sempre più facilmente interdetto all’uso per ragioni di distanziamento o per una progressiva commercializzazione delle piazze e delle strade. L’antropologo Appadurai identifica tre dinamiche che ritiene fondanti per il benessere delle comunità: poter immaginare, avere aspirazioni e sviluppare una democrazia profonda.
Presente! lavorerà all’incrocio di queste dimensioni, promuovendo inclusione e coesione sociale attraverso lo spettacolo dal vivo e con l’ingaggio delle comunità (intergenerazionali, interculturali, intersezionali) nella riattivazione di immaginari condivisi per il futuro dei territori.
Tre sono in particolare i presupposti teorici alla base del nuovo triennio: la tecnica dell’agopuntura sociale (O’Donnell, 2002) come strumento artistico per intervenire sui blocchi funzionali del corpo sociale; l’idea di spazio pubblico come “mondo in comune”, spazio tra, connettivo e transindividuale, che deriva dallo studio di Hannah Arendt; lo spettacolo come agorà di riflessione collettiva.
Una delle domande fondamentali da cui muove la programmazione del festival riguarda infatti i modi e le possibilità dell’arte di prendere parola nel regime del reale. Periferico 2022 si interrogherà sulla capacità dell’arte performative e dello spettacolo di costituire elemento vivo e palpitante della memoria condivisa di una comunità, anche a partire dalla crisi attraversata negli ultimi due anni a causa della pandemia, per costruire non tanto delle risposte, quanto per abilitare un discorso pubblico condiviso, che è la prima e fondamentale funzione di un festival, come insegna la lezione ancora bruciante di Frie Leysen.
Città di Modena
CHEAP
IN PUBBLICO | prove aperte per una conversazione urbana – Street poster art
OvestLab
ALTRE VELOCITÀ
UN FESTIVAL LUNGO QUATTRO METRI
giornale murale partecipato
KIN –COSTRUIRE PARENTELE INEDITE
a cura di COLLETTIVO AMIGDALA
nell’ambito di Periferico festival
Performance, talk e presentazioni di libri attorno ai temi della resistenza, della ri-esistenza delle donne oggi e della loro voce; ospiti e programma nella pagina dedicata.
ore 15.00
ENRICO MALATESTA / CHIARA PAVOLUCCI
MANICULA
Workshop e soundwalk attraverso luoghi del Villaggio Artigiano di Modena Ovest
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 17.30
LILLI / SANSONE
SIMPATIA n.4
Performance di danza
Chiesa di Gesù Redentore – Viale Leonardo da Vinci, 2
ore 20.00
COLLETTIVO AMIGDALA
Una ad una (work in progress)
Performance
Luogo Home Restaurant – Via Cesare della Chiesa, 87
ore 21.30
ELISABETTA CONSONNI
And the colored girls say: Doo da doo da doo da doo
Performance di danza
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 16.00
URAGANO / PROGETTO SPECIALE
CATERINA MORONI
Bloom & Doom
Prima nazionale
performance itinerante attraverso luoghi del Villaggio Artigiano di Modena Ovest
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 17.30
ARCHIVIO ZETA
LE CENERI DI ATENA
performance itinerante attraverso luoghi del Villaggio Artigiano di Modena Ovest
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
dalle ore 15.30
presso La Fratellanza – Via Alfonso Piazza, 76
Workshop in preparazione alla performance LE CENERI DI ATENA delle ore 17.30
ore 19.00
NEU RADIO
NEU RADIO LIVE @ PERIFERICO
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 20.30
OvestLab
FABRIZIO SAIU
MÉTRON EXTENDED
Performance
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 11.00 e ore 16.00
URAGANO / PROGETTO SPECIALE
CATERINA MORONI
Bloom & Doom
Prima nazionale
Performance itinerante attraverso luoghi del Villaggio Artigiano di Modena Ovest
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 15.00
ELISABETTA CONSONNI
RITORNO AL FUTURO
Performance itinerante con arrivo alle Fonderie Cooperative in via Giuseppe Zarlati, 84
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 17.30
ARCHIVIO ZETA
LE CENERI DI ATENA
performance itinerante attraverso luoghi del Villaggio Artigiano di Modena Ovest
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
dalle ore 15.30
presso La Fratellanza – Via Alfonso Piazza, 76
Workshop in preparazione alla performance LE CENERI DI ATENA delle ore 17.30
ore 19.00
CLAUDIA LOSI & LE CHEMIN DES FEMMES
VOCE A VENTO
Lecture con performance vocale
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 19.00 e ore 21.00
TEATRINGESTAZIONE
CHOREA VACUI
Performance
Civico Planetario “Francesco Martino” – Viale Jacopo Barozzi, 31
Sabato 29 ottobre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00
Domenica 30 ottobre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00
Workshop
CORPS CITOYEN
IL CORPO POLITICO
Centro La Fenice – Via Canaletto Sud, 17
ore 11.00 e ore 15.30
TEATRINGESTAZIONE e GIUSEPPE VALENTINO
A occhi aperti #SOGNO αlfa_Modena
Performance itinerante attraverso luoghi del quartiere Sacca
Partenza da Centro Commerciale Sacca – Via Arturo Anderlini, 75
ore 17.00
LO STATO DEI LUOGHI
ROADSHOW #ASCOLTO
incontro a cura di Amigdala
con Euphonìa, Teatro Dei Venti e Teatringestazione, partner della rete LSDL
con la partecipazione di Francesco Bergamo e Elena Biserna
Scuola di Musica Euphonìa – Via Staffette Partigiane, 9
ore 20.30
URAGANO / PROGETTO SPECIALE
MAMMALIAN DIVING REFLEX
Nightwalks with teenagers
Performance itinerante attraverso luoghi del quartiere Sacca
Partenza da Centro Giovanile Happen – Strada Nazionale Canaletto Sud, 43
ore 15.30
SALVO LOMBARDO/CHIASMA
ATRIO
Performance
Padiglione G124 Renzo Piano – Parco XXII Aprile
ore 17.00
luoghi del quartiere Sacca, partenza da Happen
STRIJBOS & VAN RIJSWIJK
Signal in Modena
Performance musicale itinerante attraverso luoghi del quartiere Sacca e del Centro Storico
Partenza da Centro Giovanile Happen – Strada Nazionale Canaletto Sud, 43
ore 19.00
ISMAEL CONDOII
Sacca Neo-Collective Sound
Concerto
Centro Giovanile Happen – Strada Nazionale Canaletto Sud, 43
ore 20.30
URAGANO / PROGETTO SPECIALE
MAMMALIAN DIVING REFLEX
Nightwalks with teenagers
Performance itinerante attraverso luoghi del quartiere Sacca e del Centro Storico
Partenza da Centro Giovanile Happen – Strada Nazionale Canaletto Sud, 43
ore 17.30, 18.30 e 19.30
ULTIMI FUOCHI TEATRO
COME VA A PEZZI IL TEMPO
Performance in appartamento privato
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
dalle ore 19.30 alle ore 22.00
COLLETTIVO HPO
VOICE TO IMAGE
nell’ambito di TO ECHO / FARE ECO, a cura di Isabella Bordoni
Installazione audiovisiva
MOP / Modena Ovest Pavillion – Via Emilio Po, 164
ore 20.30
TROVAFESTIVAL
IN GIRO PER FESTIVAL
GUIDA NOMADE AGLI EVENTI CULTURALI
Incontro di presentazione del libro (AltrEconomia 2022)
a cura di Giulia Alonzo e Oliviero Ponte di Pino
Ospiti in via di definizione
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 15.00
ARCHIVIO ZETA
NIDI DI RAGNO
Performance itinerante per il Centro Storico
Partenza sotto la Ghirlandina – Piazza della Torre
ore 15.00 / 17.30
ARCHIVIO ARCHITETTO CESARE LEONARDI
STUDIO-ARCHIVIO LEONARDI apertura al pubblico
Visite guidate allo studio
Casa-Archivio Leonardi – Viale Emilio Po, 134
Dalle ore 18.00 alle ore 19.30
VIRGILIO SIENI
LEZIONE SUL GESTO
presso La Fratellanza – Via Alfonso Piazza, 76
ore 17.30, 18.30 e 19.30
ULTIMI FUOCHI TEATRO
COME VA A PEZZI IL TEMPO
Performance in appartamento privato
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
dalle ore 19.30 alle ore 22.00
COLLETTIVO HPO
VOICE TO IMAGE
nell’ambito di TO ECHO / FARE ECO, a cura di Isabella Bordoni
Installazione audiovisiva
MOP / Modena Ovest Pavillion – Via Emilio Po, 164
ore 21.30
VIRGILIO SIENI / GIUSEPPE COMUNIELLO
DANZA CIECA
Performance di danza
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 15.00, 16.00 e 17.00
ULTIMI FUOCHI TEATRO
COME VA A PEZZI IL TEMPO
Performance in appartamento privato
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
dalle ore 16.00 alle ore 18.00
COLLETTIVO HPO
VOICE TO IMAGE
nell’ambito di TO ECHO / FARE ECO, a cura di Isabella Bordoni
Installazione audiovisiva
MOP / Modena Ovest Pavillion – Via Emilio Po, 164
ore 18.30
URAGANO / PROGETTO SPECIALE
ULTIMI FUOCHI TEATRO
La rivoluzione dei libri – gruppi segreti per la rieducazione degli adulti
Incontro con Stefano Laffi, gli artisti Alessandro Miele e Alessandra Crocco e i lettori ribelli
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
ore 20.00
R.Y.F.
Concerto
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
Giovedì 20 ottobre, ore 17.30
Chiesa di Gesù Redentore – Viale Leonardo da Vinci, 2
– ingresso unico 5€
Il dispositivo Simpatia accoglie fin dal principio la possibilità di essere declinato in molteplici forme sceniche e performative. La prima tappa del progetto, Simpatia n1, si configura come uno studio intorno all’idea di risonanza simpatica, ovvero quella capacita che hanno determinati corpi di vibrare anche in assenza di una sollecitazione diretta, ma reagendo in modo spontaneo a un evento acustico esterno.
La scena di questo primo esperimento e stata ideata per essere abitata da due performer e tre campane tubolari. L’ azione si manifesta all’interno di uno spazio caratterizzato dal bianco dove la relazione di prossimità dei performer favorisce un rapporto di scambio. Il suono delle campane tubolari con le sue specifiche caratteristiche timbriche informa il movimento attraverso la genesi di una partitura ritmica. La danza, seguendo le stesse ragioni, informa il suono con l’ausilio di una frase di movimento. Il suono si fa movimento e il movimento si fa suono in un crescendo che istiga alla decostruzione totale delle strutture di partenza che abbandonano il loro rigore per lasciare spazio all’emersione una risonanza comune che i corpi per loro stessa natura generano.
Simpatia n4 – Concerto per campanile e corpo
Il terzo episodio di esposizione scenica del progetto assume una declinazione site specific e prevede la riscrittura sonora e coreografica in relazione al luogo che ospita la performance. Sarà la piazza della Chiesa del Gesù Redentore a Modena ad ospitare la performance ed il suo campanile a generarne il suono.
Il campanile, utilizzato come uno strumento musicale inserito nel paesaggio, genera il suono che da forma alla coreografia al centro della piazza o dello spazio adiacente.
La coreografia si nutre del paesaggio circostante e ne riflette il legame stringendo in questa relazione anche il suono, capace di una invisibile densificazione dello spazio.
Lilli-Sansone – L’incontro artistico tra Filippo Lilli, sound artist e studioso del suono, e Valentina Sansone, danzatrice e studiosa della dimensione performativa del corpo in scena, nasce nel 2021 con l’ideazione del dispositivo Simpatia n1, un primo studio sulle possibili declinazioni della vibrazione simpatica tra corpi – di natura differente – e sul suo generarsi, presentato al Teatro Biblioteca Quarticciolo nell’ambito del progetto ‘Il corpo originario’ del coreografo Enzo Cosimi (Roma, dicembre 2021). La ricerca di Lilli e Sansone trova i suoi primi e saldi principi proprio nel profondo rapporto che intercorre da sempre tra musica e danza, intorno ai paesaggi che di volta in volta vengono a crearsi. Uno degli obiettivi fondamentali di questo lavoro, particolarmente nella fase compositiva, e quello di portare alla luce un dialogo che abbia le qualità dell’equilibrio e che cerchi, allo stesso tempo, la possibilità di un nuovo alfabeto in quello che diverrà il codice strutturato del dispositivo.
BREVE STORIA DELLA CAMPANA – La campana, nata come segnale di richiamo, ha subito attraverso i secoli un’evoluzione, grazie ai continui studi e perfezionamenti compiuti dai fonditori. Tale evoluzione ha portato un progressivo miglioramento nella qualità del suono, originando la possibilità di creare accordi musicali facendo suonare più campane contemporaneamente. La genialità delle maestranze dei montatori e l’originale inventiva dei suonatori hanno portato alla nascita di diversi sistemi di montaggio e di suono, che in alcuni casi si sono mantenuti nei secoli senza variazioni di rilievo, in altri casi hanno invece subito trasformazioni grazie alle quali i bronzi si esprimono come veri e propri strumenti musicali.
Nella civiltà rurale le campane hanno sempre avuto il compito di suonare all’arrivo dei grossi temporali o della grandine, nella speranza di allontanarli e quindi di salvare i raccolti; nelle tante preghiere scritte sopra le campane si trovano spesso queste formule: “a fulgure et tempestate libera nos Domine” (liberaci, o Signore, dalla folgore e dalla tempesta) oppure “recedat spiritus procellarum” (lo spirito delle tempeste si allontani) oppure “Defunctos ploronimbos fugofestaque honoro” (piango i defunti, fuggo i temporali ed onoro le feste). In qualche paese del nord Italia, e ancora in vigore l’uso di suonare una o più campane per allontanare la grandine dai raccolti.
Le campane, profondamente radicate nella vita e nella tradizione dei popoli, esprimono la loro voce attraverso varie tipologie di suono. I sacri bronzi annunciano prevalentemente le celebrazioni della Cristianità, e l’Europa, ricchissima di storia e di fede, ha assegnato loro un ruolo primario, elevandoli al massimo splendore musicale ed artistico.
Sabato 22 ottobre, ore 20.30
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– ingresso 7€ (intero) e 5€ (ridotto over 60, under 25, studenti UniMoRe)
concept direction music and performance Fabrizio Saiu
Ingegnere del suono Michele Marelli
Voci Alice Valenti, Karen (vocal synthesis)
Testi Fabrizio Saiu, Guy Debord, J-F Augoyard, Henry Torgue
Piatti UFIP
Produzione Fabrizio Saiu
Il concerto si articola nei modi di una training session posta ai limiti tra l’azione sonora e l’art du déplacement. Un algoritmo di sintesi vocale (Karen) dialoga con una voce umana e interviene sulle modulazioni del gesto del performer attraverso sequenze di ordini e aforismi, articolando un discorso talvolta surreale, talaltra prescrittivo, oracolare o pseudo-filosofico. Se Karen interviene sul performer, Alice guida il pubblico a riflettere sugli effetti psicofisici del suono e lo esorta e partecipare attivamente a un esercizio percettivo che intreccia la visione all’ascolto e alla memoria. Karen e Alice trasformano il contesto dell’azione in un concerto di speech music o in uno scenario di science fiction il cui protagonista è un astronauta, un tracciatore, un soldato, un monaco, un musicista o nessuno di questi.
FABRIZIO SAIU – Sound Artist e performer residente a Brescia. Fino al 2005 svolge un’intensa attività nel campo dell’improvvisazione e della musica sperimentale. Dal 2010 prosegue la sua ricerca nell’ambito delle performing arts concentrandosi sul concerto, sul collective act e sull’environmental behavior: performance basate sull’intreccio tra pratiche differenti in cui l’ambiente, il movimento del corpo e il suono sono elementi cardine. www.fabriziosaiu.com
Domenica 30 ottobre, ore 15.30
Padiglione Renzo Piano – Parco XXII Aprile
– ingresso unico 5€
ideazione e cura | Salvo Lombardo
partecipazione allo sviluppo | Fabritia D’Intino, Margherita Landi
produzione | Chiasma
coproduzione | Festival Attraversamenti Multipli
in collaborazione con Interazioni ~ Festival e Trasmissioni \ Teatri di Vetro
Atrio consiste nella creazione di un “perimetro relazionale” reso possibile da una pratica guidata pensata per favorire, nel suo svolgersi, uno scambio e una discussione orizzontale; per questa sua natura è un dispositivo mobile, fluido e aggiornabile in relazione ai contesti che lo accolgono.
Tramite una pratica ludica e interattiva, Atrio propone una riflessione sui processi di costruzione delle identità, siano esse culturali, di genere, nazionali ecc. Le persone partecipanti sono coinvolte in un meccanismo di costruzione, posizionamento, decostruzione e riposizionamento delle identità di ciascun* attraverso l’uso di oggetti del quotidiano e l’emersione (o l’invenzione) di elementi narrativi, autobiografici e l’analisi di elementi teorici.
“Se la reciprocità è, probabilmente, una predisposizione che sfugge alla rigida suddivisione (al rigido sezionamento, aprendosi all’inter-sezione), l’identità è quel “discorso” che stiamo imparando ad immaginare fluido ma che ancora è schiacciato da pressioni sociali, da definizioni e da strutture di potere gerarchico che limitano campi di azione e di espressione. Le “identità sociali” ci muovono e ci producono, riducendoci in funzione di griglie tassonomiche come: nazionalità, sesso, genere, classe sociale, etnia, religione, cultura, transitando attraverso i nostri corpi, le nostre affettività, rappresentazioni e oggetti” (Salvo Lombardo).
Salvo Lombardo, performer, coreografo e regista multimediale. È direttore artistico di Chiasma e artista associato alla Lavanderia a Vapore e al Festival MilanOltre. Nel 2017-18 è stato artista associato al Festival Oriente Occidente. Nel 2019-21 è stato co-curatore di Resurface Festival incentrato sulle pratiche decoloniali. Nel 2020 è tra i fondatori di Ostudio (Roma). Dal ’21 cura Interazioni ~ Festival. I suoi lavori muovono tra la performance, la danza e le arti visive e sono ospitati in numerosi contesti in Italia e all’estero. Nel 2021 ha realizzato il progetto digitale Punctum per il network europeo BeSpectActive!. Attualmente è uno degli artisti coinvolti nel progetto europeo Micro Macro Dramaturgies in Dance e nel progetto di ricerca postcoloniale May Town di Schaubühne Lindenfels Leipzig (DE). www.salvolombardo.org
cura artistica – Isabella Bordoni
realizzazione edizione 2022 – Collettivo HPO
Amigdala e CivicWise Italia insieme a Isabella Bordoni, avviano nel 2021 un progetto triennale pensato come piattaforma per la produzione di opere artistiche che nascono e si sviluppano a partire dall’eredità dell’Archivio di Fonti Orali del Villaggio Artigiano di Modena Ovest.
Il progetto invita ogni anno un artista o gruppo a lavorare attraverso una residenza attorno ai contenuti di AFOr per produrne un’opera artistica, accogliendo linguaggi e formati diversi e trasversali.
Il progetto si pone l’obiettivo di risignificare le storie e le biografie contenute in AFOr, in un processo che metta in tensione la storia ufficiale con le narrazioni minori, dunque la storia sia individuale sia collettiva, sociale e umana con la geografia di un luogo che è stato sottoposto nel corso di alcuni decenni, a trasformazioni radicali legate al mondo del lavoro e della produzione locale, nazionale e internazionale.
Parallelamente, il processo curatoriale e artistico consentirà un ampliamento e una rilettura dei contenuti dell’archivio, non solo riattualizzandone e amplificandone il ruolo di testimonianza, ma anche interrogando criticamente i concetti di verità, documentabilità, trasmissibilità, eredità, accogliendone risonanze, echi e conseguenze.
Il progetto intende costituirsi come una vera e propria piattaforma di ricerca, dove produzione artistica, prossimità territoriale, indagine, riflessione teorica si intrecceranno attraverso dispositivi diversi (incontri, tavole rotonde, momenti performativi, residenze, incontri con la comunità, installazioni, editoria, altro).
Isabella Bordoni, Rimini 1962, è autrice, artista. Attiva dalla metà degli anni ’80 come autrice e interprete all’interno della scena nord-europea delle arti performative, mixed-media, sound-art, in quella italiana del teatro di ricerca, della poesia; nei primi anni 2000, esce dal teatro ed entra nella città con progetti di diversa scala di arte pubblica, arte relazionale, publishing, formazione. Abita e attraversa parola, suono, scena – dal vivo, elettronica, radiofonica – ricavando da allora spazi di autonomia in un alveo che in un paio di decenni, da terra di nessuno occupa oggi una scena grande e confusa, a tratti ambigua, definita “rigenerazione urbana a base culturale”.
Attenta alla relazione tra arti, luoghi, archivi e comportamenti della contemporaneità, agli human and environmental studies, agisce nei margini con un corpus di riflessioni e pratiche che indagano il diritto all’abitare, all’auto-narrazione, il diritto alla città e interpretano paesaggio e ambiente come bene pubblico. Importante l’interrogazione intorno agli archivi tra biografia e storia, tra memoria e amnesia. Dal 2016 è curatrice di Associazione IMAGONIRMIA di Elena Mantoni per la quale ha ideato e dirige il Premio internazionale IMAGONIRMIA «spostamento variabile» art residency & publishing.
Tra le collaborazioni dell’ultimo decennio: 2011-2015 Dynamoscopio (MI), per la relazione tra gli approcci dell’antropologia, dell’urbanistica e quelli dell’arte; dal 2010 con Terzo Paesaggio nelle periferie urbane e rurali di Corvetto e Chiaravalle (MI), lega le pratiche dell’arte alla risignificazione della città, del paesaggio, delle pratiche agricole innovative, in chiave collettiva; dal 2015 con viaindustriae (Foligno), realizza le co-edizioni Imagonirmia; con Amigdala/Ovestlab (MO) condivide il campo di pratiche curatoriali di Imagonirmia sul progetto To Echo/Fare Eco. fr.wikipedia.org/wiki/Isabella_Bordoni en.wikipedia.org/wiki/Isabella_Bordoni ibartproject.wixsite.com/archiviodelpresente/dencity
La natura multidisciplinare di Afor, archivio che da sempre intreccia saperi che vanno dalla public history alla linguistica, dall’antropologia alla cultura open source, è la ricchezza e insieme la prospettiva sulla quale To Echo/Fare Eco si basa.
AFOr – Archivio delle Fonti Orali è un progetto collettivo open source di racconto della storia di un territorio attraverso la raccolta delle voci e delle memorie delle comunità, partendo da quella del Villaggio Artigiano di Modena Ovest in forma sperimentale, che nel 2021 si sta aprendo al resto della città. L’archivio digitale AFOr è un progetto iniziato nel 2018 che ogni anno si alimenta di nuove voci. A cura di: OvestLab (CivicWise Italia e Amigdala), Istituto Storico di Modena, ConoscereLinux. In collaborazione con: UNIMORE – Master di Public History, AISO – Ass. Italiana Storia Orale, Laboratorio del riuso “Tric e Trac” e officina di Comunità “T-Riparo”, MakeItModena – Net Garage; Istituto d’Arte A. Venturi.
venerdì 4 novembre, dalle ore 19.30 alle ore 22.00
sabato 5 novembre, dalle ore 19.30 alle ore 22.00
domenica 6 novembre, dalle ore 16.00 alle ore 18.00
MOP / Modena Ovest Pavillion – Via Emilio Po, 164
ingresso gratuito
L’installazione è presentata come secondo esito (2022) nell’ambito del progetto triennale di residenza TO ECHO / FARE ECO di Collettivo Amigdala e CivicWise Italia con il gruppo di lavoro di AFOr – Archivio delle Fonti Orali, a cura di Isabella Bordoni (Imagonirmia).
L’installazione audiovisiva ha inizio dalla lettura dei materiali raccolti dal progetto AFOr durante la ricerca svolta all’interno del Villaggio Artigiano di Modena Ovest; una lettura che avviene attraverso il medium cognitivo dell’intelligenza artificiale.
Il test effettuato sulle sorgenti d’archivio, lette da un algoritmo di generazione di immagini, mette in scena il potere di immaginazione della macchina, trasponendo i contenuti evocati dalle interviste nella sfera del non-umano. “voice to image” traduce la ricerca sul confine tra fisico e digitale, utilizzando come punto di partenza la memoria collettiva del villaggio artigiano di Modena.
HPO è un collettivo di architetti fondato nel 2017 per sfuggire alle limitazioni dell’università, HPO svolge la sua attività come parte di un territorio iper-connesso. Tra varie scale di intervento ed attraverso un approccio collaborativo e sperimentale, HPO mira a dimostrare gli esiti apparentemente inaspettati della professione di architetto. h-p-o.eu
nell’ambito di TO ECHO / FARE ECO
di Collettivo Amigdala e CivicWise Italia con il gruppo di lavoro di AFOr – Archivio delle Fonti Orali, a cura di Isabella Bordoni (Imagonirmia)
AFOr – Archivio delle Fonti Orali è un progetto di ricerca e sperimentazione avviato nel 2018 sulla raccolta delle testimonianze attraverso video-interviste che collaborano alla creazione di una storia corale dei luoghi. Iniziato al Villaggio Artigiano di Modena Ovest, ora l’archivio digitale è una piattaforma metodologica in dialogo con altre zone della città.
Grazie al progetto triennale TO ECHO/FARE ECO, AFOr sperimenta ed esplora le diverse declinazioni artistiche con cui divulgare e rendere fruibile il ricco patrimonio digitale che negli anni ha raccolto grazie alla collaborazione della comunità nel prestare le proprie voci.
Rete del gruppo di lavoro: CivicWise Italia (ente capofila), Amigdala, Istituto Storico di Modena, ConoscereLinux Modena, AISO – Associazione Italiana Storia Orale.
Con il supporto di Settore Cultura e Media Arts – Comune di Modena e Fondazione di Modena.
In collaborazione con Master di Public & Digital History di UniMORE, MakeItModena – Comune di Modena, T-Riparo e Tric&Trac di Insieme in quartiere per la città ODV.
Sito del progetto AFOr: https://afor.dev/site/
Sabato 5 novembre, ore 21.30
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– ingresso 7€ (intero) e 5€ (ridotto over 60, under 25, studenti UniMoRe)
interpretazione Virgilio Sieni, Giuseppe Comuniello
musiche originali eseguite dal vivo Spartaco Cortesi (elettronica)
produzione Fondazione Matera-Basilicata 2019, Compagnia Virgilio Sieni
Debutto: Matera 25 settembre, nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura 2019
In Danza cieca Virgilio Sieni e il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello sono protagonisti di un duetto sulla tattilità, con musica dal vivo di Spartaco Cortesi.
L’ascolto, la tenuità, lo spazio, il gioco e il rito, la potenza dell’attesa, l’incrinatura della materia quale fonte inesauribile di gesti, le parti oscure del movimento, il bagliore nel dettaglio, l’apertura dello sguardo, l’accoglienza dell’amico: posture e avvicinamenti che trasformano il corpo in un atlante inesauribile di luoghi democratici.
“L’anatomia del gesto si espande al concetto di spazio tattile, di aura, e include la percezione del corpo e il tono dei tessuti e dei muscoli coinvolti. Danza cieca si fonda sullo spazio aptico tra i due interpreti e l’alone di energia che i movimenti creano intorno a loro. L’aura non è solo una sorta di alone intorno alla persona, è molto di più: comprende l’essenza della persona capace di raccogliere in sé l’indicibilità della sua origine, trasmettendo verso il fuori questa potenza. Sembrerebbe che l’aura scaturisca da questo continuo rimandare all’altro, trasmettere e travasare, portare via e rinnovare”.
Virgilio Sieni
La lezione è rivolta a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al linguaggio del corpo senza conoscenze specifiche di danza. Una lezione sull’abitare il corpo e lo spazio condiviso. Un percorso di consapevolezza intorno ai gesti primari, pratiche “dolci” sull’ascolto del corpo, sull’importanza e la bellezza del movimento che diviene danza in dialogo con la quotidianità. La lezione, condotta da Virgilio Sieni, si baserà su un vocabolario di azioni quali il camminare, il voltarsi, la qualità del gesto, la gravità e la risonanza.
VIRGILIO SIENI – Danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Sviluppa il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse specifico verso la dimensione aptica e multisensoriale del gesto e approfondendo i temi della risonanza, della gravità e dell’illimitatezza del gesto. Dal 2003 dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta, Centro Nazionale di Produzione della danza, spazio per ospitalità e residenze di artisti, in un programma interdisciplinare tra danza, musica e arti visive. Nel 2007 fonda l’Accademia sull’arte del gesto, nata per creare e approfondire contesti di formazione rivolti a persone di qualsiasi età, provenienza e abilità, sull’idea comunità del gesto, democrazia del corpo e nel 2018 la Scuola sul Gesto e il Paesaggio che sviluppa percorsi di formazione sulle tematiche intorno alla relazione tra uomo e natura.
Nel 2013 è nominato Chevalier de l’ordre des arts et de lettres dal Ministro della Cultura francese. È Direttore della Biennale di Venezia Settore Danza dal 2013 al 2016. virgiliosieni.it
Giovedì 20 ottobre, ore 15.00
Workshop e performance itinerante attraverso luoghi del Villaggio Artigiano di Modena Ovest
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– gratuito
L’idea e il format artistico di Enrico Malatesta e Chiara Pavolucci unisce pratiche che riguardano Immagine e suono, percezione visiva e indagine territoriale, unite al tema della città e del cammino.
Manicula è un progetto di ricerca dedicato all’ascolto con molteplici derive verso le arti sonore e l’indagine visiva; si compone di tre livelli di produzione artistica e di interazione con il pubblico: in situ, online e live:
la prima parte è rivolta a mappare le potenzialità acustiche e visive di luoghi specifici e creare una serie di esercizi/pratiche di ascolto e osservazione attuabili in situ; la seconda sezione del progetto consiste in un journal visivo e testuale disponibile online (www.manicula.it). La linea visiva, autoriale e poetica, mostra i luoghi di lavoro da un punto di vista inedito e non didascalico e viene accompagnata da una serie di testi e annotazioni di ascolto.
In ultimo, la restituzione “dal vivo” del progetto attraverso camminate e workshop volti a generare un dialogo e un confronto sui temi dell’ascolto e della percezione, favorendo una mobilità altra nella città, un suo non-consumo e una sua conoscenza attraverso il suono, la percezione visiva e il movimento lento.
Enrico Malatesta è un percussionista e ricercatore del suono attivo nel campo della musica sperimentale, dell’intervento sonoro e della performance; la sua pratica esplora le relazioni tra suono, spazio e corpo, la vitalità dei materiali e la morfologia delle superfici, con particolare attenzione agli atti percussivi e alle modalità di ascolto.
Chiara Pavolucci è una fotografa. La sua ricerca visiva ruota attorno a un linguaggio intimo e allo studio del paesaggio, all’intersezione tra ambiente naturale e urbano, unendo tecniche analogiche e digitali nella ricerca di un immaginario personale in grado di valorizzare il processo stesso.
Sabato 29 ottobre, ore 20.30
Domenica 30 ottobre, ore 20.30
nell’ambito di URAGANO / PROGETTO SPECIALE
Performance itinerante attraverso luoghi del quartiere Sacca
Partenza da Centro Giovanile Happen – Strada Nazionale Canaletto Sud, 43
– ingresso 7€ (intero) e 5€ (ridotto over 60, under 25, studenti UniMoRe)
di Mammalian Diving Reflex
collaborazione artistica sul territorio Daina Pignatti
assistenza Arianna Macrì e Beatrice Napolitano
con la collaborazione di Centro Giovanile Happen e Gruppo Scout Modena 4
Nightwalks with Teenagers è uno spettacolo itinerante creato in collaborazione con i giovani, che pianificano, progettano e conducono passeggiate pubbliche per la città di notte, condividendo le loro parti preferite del quartiere con i membri della comunità. La performance riunisce adolescenti e adulti che altrimenti non potrebbero incontrarsi, per vivere esperienze legate a un luogo e a un tempo condivisi; offre l’opportunità agli adulti di socializzare con i giovani in uno spazio sociale sicuro, dove tutti possono scatenarsi, e i silenzi offrono momenti di contemplazione. Nightwalks è incentrato sul potere migliorativo del camminare insieme e si ispira in parte alla nozione situazionista del “derivare”, così come ai vagabondaggi psicogeografici per la città.
Il progetto si sviluppa attraverso un workshop della durata di circa una settimana durante il quale tre giovanissime componenti della compagnia lavorano a stretto contatto con le ragazze e i ragazzi del quartiere, identificando i percorsi e scegliendo le azioni da compiere durante la performance. Lo spettacolo invita il pubblico adulto di tutta la città a seguire i ragazzi e a scoprire il loro modo di vivere la città.
Nightwalks è stato presentato in moltissime città in tutto il mondo.
MAMMALIAN DIVING REFLEX – Compagnia teatrale con sede in Germania e Canada, Mammalian Diving Reflex si dedica all’indagine della sfera sociale, sempre alla ricerca di contraddizioni da fruire in esperienze esteticamente scintillanti. Creano eventi performativi site e social-specific, produzioni teatrali, installazioni partecipative, video, film, oggetti d’arte e testi teorici, collaborando con non-artisti per creare opere che riconoscano la responsabilità sociale dell’arte, favoriscano il dialogo e smantellino le barriere tra individui di ogni età, estrazione culturale, economica e sociale. Mammalian riunisce le persone in modi nuovi e insoliti in tutto il mondo, per creare un lavoro che sia coinvolgente, stimolante e che faccia parlare, pensare e sentire le persone. Sono l’intrattenimento ideale per la fine del mondo. www.mammalian.ca
Domenica 30 ottobre, ore 19.00
Centro Giovanile Happen – Strada Nazionale Canaletto Sud, 43
– ingresso gratuito
Una residenza lunga dieci giorni per raccogliere e indagare i suoni della città e in particolare del quartiere Sacca di Modena. Ismael Pacheco Condoii attraversa le strade, le piazze e i luoghi di incontro delle persone per accogliere nelle sue tracce musicali i frammenti sonori di un tessuto urbano sempre in movimento.
Neo-collective sound Sacca è la messa in musica di suoni elettronici e tracce provenienti da tutto il mondo, grazie all’identità extra europea dell’artista e alla sua curiosità musicale, che si intrecciano alle voci, ai rumori e ai suoni reali di un pezzo di città. La voce di un quartiere prende forma in una composizione musicale site-specific, offrendosi come spina dorsale di una composizione basata sull’ascolto e la messa in relazione.
Ismael Condoy, in arte Condoii è un DJ e sound designer italo-ecuadoriano.
Nel 2020 si laurea in Musica Elettronica al Conservatorio di Milano, portando avanti un percorso di sperimentazione di suoni andini e afro. Partendo da una ricerca delle influenze musicali della sua infanzia, indaga le sonorità indigene e neo-tribaliste, ponendo grande attenzione al crocevia di incontri e scambi dovuti alle migrazioni. Membro del collettivo Kirykou e del collettivo Camera Oscura, co-organizza eventi culturali poliedrici e multietnici per promuovere l’uguaglianza e rappresentare la contemporaneità.
Sabato 22 ottobre, ore 16.00
Domenica 23 ottobre, ore 11.00 e ore 16.00
nell’ambito di URAGANO / PROGETTO SPECIALE
Prima nazionale
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– ingresso 7€ (intero) e 5€ (ridotto over 60, under 25, studenti UniMoRe)
Concezione: Caterina Moroni
Con la collaborazione e partecipazione di: Bottega Baleno
Sound design: Marco Testa
Costumi di scena: Hack and Crafts,Tre Civette sul Comò
Con il supporto di: IN SITU ACT project, co-finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea; Associazione Ideagorà/ Prog. Performing Lands e Cross Residence nel contesto di CURA 2021
In un terreno di mezzo tra un tour guidato, un party, un rituale e un’azione di protesta, BLOOM&DOOM invita il pubblico a partecipare attivamente in un’esperienza immersiva nella città.
Un clan errante di bambini e bambine condurrà un pubblico di adulti in un percorso urbano durante il quale trasmetterà le proprie conoscenze su come adattarsi, come continuare a sognare in un mondo decisamente complicato, vicino al collasso.
Mano nella mano adulti e bambini attraverseranno la città alla ricerca di un senso per il futuro. I bambini potrebbero trovarsi in difficoltà, anche gli adulti potrebbero trovarsi in difficoltà. Tutti lo siamo. Cos’è il pericolo se il peggior rischio è causato da noi adulti, giorno dopo giorno?
BLOOM&DOOM è una esperienza per comunicare l’emergenza del collasso climatico e ispirare le persone ad agire adesso per un futuro possibile e più sostenibile.
Caterina Moroni è una artista interdisciplinare indipendente e attivista in ambito culturale e sociale. La sua ricerca è incentrata su processi partecipativi, spazio pubblico e luoghi non convenzionali. Laureata in lingue e culture europee e specializzata in Comunicazione d’Impresa, nel 2007 e 2008 ha frequentato la scuola professionale per performer dello spettacolo dal vivo diretta dalla Socìetas Raffaello Sanzio ed ha continuato a studiare lavorare con le principali realtà teatrali contemporanee. Nel 2008 comincia, collaborando con professionisti eterogenei, la propria attività creativa. Da allora le sue performance, eventi e progetti artistici sono stati presentati in numerosi contesti internazionali. Dal 2016 è membro del team internazionale selezionato per il progetto europeo “Arts’R’Public_ Euro-Mediterranean Laboratory for Arts in Public Spaces“, che ha come obiettivo la creazione e trasmissione delle arti negli spazi pubblici. Dal 2019 è membro di IN SITU, network europeo dedicato all’arte negli spazi pubblici.
Nei suoi progetti il pubblico viene invitato ad essere “dentro” le cose, ad essere parte dell’atto creativo. Ad ogni singolo spettatore viene sussurrato all’orecchio, ognuno è il necessario completamento dell’opera. La ricerca è infatti incentrata sul rapporto tra drammaturgia, ambienti sonori, spazi, fruizione e partecipazione attiva dello spettatore. Le sue creazioni prendono la forma di rituali contemporanei, passeggiate urbane, installazioni, giochi ed esperienze che cambiano con il contesto e con le persone che vi partecipano, dando vita ogni volta ad un evento unico, con l’obiettivo di creare legami nel territorio e affrontare le emergenze e tabù della nostra società. caterinamoroni.it
Venerdì 4 novembre, ore 17.30, 18.30 e 19.30
Sabato 5 novembre, ore 17.30, 18.30 e 19.30
Domenica 6 novembre, ore 15.00, 16.00 e 17.00
Performance in appartamento privato
Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– ingresso 7€ (intero) e 5€ (ridotto over 60, under 25, studenti UniMoRe)
di e con Alessandra Crocco e Alessandro Miele
Produzione Ultimi Fuochi Teatro/Progetto Demoni – Capotrave / Kilowatt Festival- Infinito srl
Lo spettatore entra in una casa disabitata da poco.
Ogni cosa è ancora al suo posto e il tempo sembra essersi fermato.
Il silenzio amplifica il distacco tra i il visitatore e un luogo ancora muto.
Ma quella casa è stata vissuta ed è carica di segni che a poco a poco iniziano a parlare.
Dal silenzio riaffiorano ricordi, momenti differenti, legati eppure distanti. Le porte, le stanze, gli oggetti, gli odori raccontano una storia, evocano le persone che hanno abitato quel luogo, le chiamano a ripetere scene già vissute.
E’ una storia ridotta in pezzi, come la memoria di una vita, come un sogno ripercorso con la mente al risveglio. E’ l’ultimo canto di un luogo prima che il tempo lo faccia lentamente decadere.
Lo spettatore viene condotto dentro la storia, attraversando le stanze e nello stesso tempo le vite di chi le ha abitate, testimone discreto dell’eco di un passato che risuona ancora una volta.
“Le cose belle giungono a un certo punto e poi cadono e svaniscono, esalando memorie mentre si distruggono”.
Francis Scott Fitzgerald
ALESSANDRA CROCCO e ALESSANDRO MIELE, attori e autori, dopo esperienze diverse, hanno unito i loro percorsi nel 2013 fondando la compagnia Progetto Demoni e poi Ultimi Fuochi Teatro con base a Spongano (LE), un piccolo centro del Sud Salento. Hanno creato performance site – specific e spettacoli per il teatro e ideato, oltre a La rivoluzione dei libri, Ultimi Fuochi Festival, un festival di teatro al tramonto in luoghi naturali segreti. ultimifuochifestival.it – progettodemoni.it
Domenica 6 novembre, ore 18.30
nell’ambito di URAGANO / PROGETTO SPECIALE
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
A cura di Alessandra Crocco e Alessandro Miele
Con Stefano Laffi e i lettori ribelli
Da fine settembre ha preso corpo a Modena un’insolita cospirazione. Un manipolo di adolescenti, reclutati in alcune scuole superiori della città ha formato gruppi segreti che si sono riuniti nelle case per compiere un atto sempre più rivoluzionario: leggere!
Al termine di quattro incontri, i lettori ribelli hanno scelto frammenti di libri da salvare e regalare alla città. Questi brani sono stati trasformati in clip audio da attori e attrici e disseminati sotto di forma di QR code in vari punti di Modena.
L’incontro pubblico è la prima occasione in cui i diversi gruppi si incontrano tra loro, un momento per fare il punto su quello che hanno vissuto e per condividerlo con quanti vorranno partecipare. Come in altre edizioni del progetto, che è nato nel 2018 e ha fatto tappa a Lecce, Napoli, Roma e in Salento, dialogherà con i lettori ribelli Stefano Laffi, ricercatore sociale ed esperto del mondo giovanile.
ALESSANDRA CROCCO e ALESSANDRO MIELE, attori e autori, dopo esperienze diverse, hanno unito i loro percorsi nel 2013 fondando la compagnia Progetto Demoni e poi Ultimi Fuochi Teatro con base a Spongano (LE), un piccolo centro del Sud Salento. Hanno creato performance site – specific e spettacoli per il teatro e ideato, oltre a La rivoluzione dei libri, Ultimi Fuochi Festival, un festival di teatro al tramonto in luoghi naturali segreti.
Il progetto La rivoluzione dei libri a Modena è stato realizzato in collaborazione con biblioteche di Modena e con Istituto Tecnico Industriale Statale Enrico Fermi, Istituto Istruzione Superiore A. Venturi – Corso professionale Servizi culturali e dello spettacolo, Liceo Carlo Sigonio, Istituto Istruzione Superiore F. Corni – Liceo.
Venerdì 21 ottobre, ore 21.30
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– ingresso 7€ (intero) e 5€ (ridotto over 60, under 25, studenti UniMoRe)
Domenica 23 ottobre, ore 15.00
Performance itinerante con arrivo alle Fonderie Cooperative in via Giuseppe Zarlati, 84 – Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– ingresso gratuito
Ideazione e coreografia | Elisabetta Consonni
Interpreti | Masako Matsushita, Elisabetta Consonni, Susanna Iheme
Assistenza coreografica | Francesco Dalmasso
Disegno luci | Irene Innocenti – Maria Virzì
Consulenza ritmica | Fabrizio Saiu
Costumi | Indetail Lucia Sandrini
Consulenza vocale | Chiara Osella
Produzione | Teatro Grande di Brescia, Aiep-Ariella Vidach
Con il sostegno di | Zona K, Ilinx, theWorkRoom-Fattoria Vittadini
And The Colored Girls Say: Doo Da Doo Da Doo Da Doo è un’indagine coreografica sul margine scenico come metafora del margine sociale. Ispirandosi alle riflessioni della saggista militante bell hooks e mettendo in scena l’anonimato delle coriste background nella cultura pop musicale americana, si delinea come un chiaroscuro di corpi e di voci all’ombra della ribalta. È un concerto di voci non in capitolo, di seconde voci, comparse e sfondi. È uno show senza la star, è quello che sta attorno all’oggetto messo a fuoco in un’immagine, è il bianco attorno alle parole scritte. È tutto quello che sta oltre una linea di margine e a cui non è dato entrare nella luminosa zona delle luci della ribalta.
È necessaria un’intenzione precisa per distinguere i cori delle cantanti background di una canzone e isolarli dalla voce principale, così come per notare gli sfondi e tutto ciò che sta attorno ad un oggetto posto al centro e su cui si rivolge la nostra attenzione. È indispensabile attivare quella che l’architetto Juhani Pallasmaa chiama visione periferica, abilità naturale di ciascuno di noi, impigrita però da una secolare educazione alla vista prospettica indirizzata verso un centro-punto di fuga egemonico a cui viene diretta la nostra attenzione. È questa visione periferica che ci fa notare chi sta al margine, chi è costretto a coltivare il proprio orizzonte nel limite circoscritto di piccoli movimenti, a rispettare ritmi stabiliti, chi è costretto a restare elemento secondario, controparte di altri protagonisti, accessorio, periferia.
È da quella posizione che bell hooks porta l’attenzione sullo spazio che le è dato abitare in quanto donna nera ed “esplora i silenzi” di una comunità di “voci spezzate” in lotta per trovare la “propria vera voce”. “Vivendo in questo modo -all’estremità – abbiamo sviluppato uno sguardo particolare sul mondo. Guardando dall’esterno verso l’interno e viceversa, abbiamo concentrato la nostra attenzione tanto sul centro quanto sul margine”, che diventa spazio “in grado di offrirci la possibilità di una prospettiva radicale da cui guardare, creare, immaginare alternative e nuovi mondi”.
È in quel margine che vive un’umanità generativa. And The Colored Girls Say: Doo Da Doo Da Doo Da Doo (da Walking on the wild side di Lou Reed) è una dichiarazione d’amore verso tutto questo. È un “Elogio del margine”.
di e con Elisabetta Consonni
con accompagnamento di Chiara Panceri
Ritorno al Futuro è un piccolo esito, un’organizzazione delle idee, di una ricerca emersa dal precedente progetto Ti voglio un bene pubblico realizzato nell’autunno 2021.
In quell’occasione, l’attenzione è stata catturata dalla storia e dall’attualità legata alle Fonderie Cooperative di Modena, oggetto di discussioni tra varie parti; Fonderie che sono state chiuse proprio in concomitanza con la residenza artistica di Elisabetta Consonni al Villaggio Artigiano di Modena.
L’interesse verso la storia legata alle Fonderie muove la domanda: “ E ora cosa ne sarà di quello spazio?”. Ci si trova a quel punto della storia di un luogo dove un capitolo si chiude e qualcosa di altro succede sicuramente. L’immaginazione si scatena; soprattutto quella di chi abita in prossimità del luogo.
Ritorno al Futuro è un esperimento di visita guidata al futuro; uno sforzo di immaginazione che prende lo slancio nel margine di possibilità che chi guarda vede nel luogo.
ELISABETTA CONSONNI – Coreografa tutto, essere umani e disumani, oggetti mobili e immobili, mappe, interstizi e gruppi vacanze spaziali. Tesse reti di relazioni, sottili e forti, come il vetro di zucchero.
Laureata in Comunicazione con una tesi finale sulla costruzione sociale del corpo nella danza e diplomata al The Place-London, ha poi approfondito la sua ricerca nella performing art vivendo in Olanda (2004-2009) e in Polonia (2013-2015). I suoi lavori mirano a espandere la pratica della coreografia cercando dispositivi performativi per incorporare dinamiche e temi del sociale. Il suo attivismo in ambito sociale e civico, prende la forma artistica di un processo di ricerca (documentato in ergonomicaproject.wordpress.com) che dal 2013 indaga l’uso e il significato sociale dello spazio pubblico e la declinazione delle competenze coreografiche nelle pratiche comunitarie. I suoi lavori sono stati prodotti da Teatro Grande di Brescia (IT), Centro Nazionale della Danza Virgilio Sieni (IT), Ariella Vidach AiEP (IT), Konfrontacje Teatralne (PL), Biennale Danza Venice (IT), Orlando Festival (IT), Pergine Festival (IT), Lavanderia a Vapore (IT) e presentati presso International Dance Theater Festival Lublin (PL), Biennale Danza di Venezia (IT), Cantieri Culturali Isolotto (IT), Zona K (IT), Indisciplinarte Terni (IT), Fog Festival (IT), In/Visible Cities (IT), Danae Festival (IT), Le Alleanze dei Corpi (IT) Farout (IT), Camposud 2021 (IT), Festival Periferico (IT). www.elisabettaconsonni.com
Venerdì 28 ottobre, ore 19.00 e ore 21.00
Civico Planetario “Francesco Martino” – Viale Jacopo Barozzi, 31
– ingresso 7€ (intero) e 5€ (ridotto over 60, under 25, studenti UniMoRe)
è possibile prenotare anche attraverso il sito web del Civico Planetario
Sabato 29 ottobre, ore 11.00 e ore 15.30
Performance itinerante attraverso luoghi del quartiere Sacca
Partenza da Centro Commerciale Sacca – Via Arturo Anderlini, 75
– ingresso 7€ (intero) e 5€ (ridotto over 60, under 25, studenti UniMoRe)
“L’essenza propria del visibile è di avere un doppio di invisibile in senso stretto, che il visibile manifesta sotto forma di una certa assenza”
Merleau-Ponty, L’occhio e lo spirito
Chorea Vacui interroga il mondo in cui i fenomeni sensibili possono essere misurati ribaltando la posizione dello spettatore. L’occhio privato di ogni riferimento nello spazio scenico, di fronte alla vertigine del vuoto, affonda nella propria orbita, la vista si ritrae e l’immagine evocata appare. Si ha l’impressione di accadere nella misurazione del mondo, se posso dire io sono qui. Tutto il resto è vuoto. Se guardo lascio esistere il mondo. Lo spettatore è chiamato a prendere parte al processo di costruzione del visibile: un guardare capace di non separare; una frattura nel nostro modo di vedere che sovverte la gerarchia fra soggetto e oggetto facendoci riconoscere corpi fra i corpi, parte “guardante” della materia guardata, sostanza incrostata d’animale e di stelle.
Progetto a cura di Teatringestazione
ideazione e direzione Gesualdi/Trono
in collaborazione con Giuseppe Valentino
«Noi sappiamo che sotto l’immagine rivelata ce n’è un’altra più fedele alla realtà, e sotto quest’altra un’altra ancora, e di nuovo un’altra sotto quest’ultima, fino alla vera immagine di quella realtà, assoluta, misteriosa che nessuno vedrà mai, o forse fino alla scomposizione di qualsiasi immagine, di qualsiasi realtà.» – M. Antonioni
Ad Occhi Aperti si interroga sulla possibilità di restituire alla vista un’attitudine poetica; per guadagnare vite alla vita.
Il tempo sospeso dello stupore è quel che cerchiamo, la meraviglia ad ogni passo. Rallentare tutto. Dilatare le pupille fino alle estreme conseguenze. Restare abbagliati da un tutto visibile che spezza il fiato. Seguire direzioni familiari per cambiare marcia all’improvviso. Ritrovarsi sulle tracce di uno sconosciuto. Sconfinare in un’altra realtà. Esercitare la potenza dello sguardo.
Ad occhi aperti – #sogno α_ω è un progetto di ricerca che combina cinema e performance: un’operazione cinepoietica partecipata, site&human-specific, che coinvolge la comunità di abitanti di una determinata area urbana, o di un più vasto territorio, nella elaborazione di una performance di live streaming cinema, di lunga durata, e condivide con il pubblico il processo di significazione dell’azione dal vivo.
Il processo di creazione si compone di una residenza in situ di esplorazione e
ricerca; una residenza da remoto di elaborazione e di composizione del materiale raccolto; una residenza artistica in situ di formalizzazione e rappresentazione della performance dal vivo; la postproduzione di un’opera filmica derivata dalle riprese.
La performance finale si compone di episodi, disposti lungo una giornata, innestati nello scorrere abituale della vita di un determinato luogo. Lo spazio quotidiano diventa naturale set cinematografico, dove si combinano la dimensione reale e la finzione.
I singoli episodi si presentano come brevi percorsi a piedi che il pubblico segue con un ritmo regolato dall’andamento del piano sequenza girato dal vivo e trasmesso in streaming. Le riprese si sviluppano lungo un’area definita, all’aperto, e in alcuni interni laddove possibile.
Gli spettatori, camminanti, seguono lo sviluppo del film dal vivo e allo stesso tempo guardano la sua resa cinematografica sugli schermi dei loro dispositivi mobili, grazie allo streaming.
La performance si svolge nel quartiere INA Casa di Modena, con il coinvolgimento dei suoi abitanti.
Teatringestazione è un’impresa di produzione di teatro di innovazione nell’ambito della sperimentazione, riconosciuta dal Ministero della Cultura, fondata a Napoli nel 2006 da Anna Gesualdi e Giovanni Trono. Artisti, ricercatori e curatori indipendenti, lavorano in contesti nazionali e internazionali. Si occupano di produzione, formazione, progettazione e curatela, sia in ambito artistico che in contesti socialmente svantaggiati, con una particolare attenzione ai processi condivisi. Creano opere e dispositivi a carattere ibrido, incrociando diverse discipline e ambiti di ricerca, a cui si lega sempre una componente teorica. Perseguono un’estetica basata sul rigore della presenza, la sobrietà degli elementi e l’uso essenziale dello spazio. La loro opera muove dall’esigenza di svincolare l’atto performativo dal contesto spettacolare, e di qualificare la scena come sede di una socialità sperimentale.
Nel 2011 inaugurano Altofest – International Contemporary Live Arts Fest.
Le esperienze artistiche, pedagogiche e curatoriali di Teatringestazione sono oggetto di diversetesi di laurea e pubblicazioni. teatringestazione.com
Sabato 29 ottobre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00
Domenica 30 ottobre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00
Centro La Fenice – Via Canaletto Sud, 17
Workshop gratuito
Il corpo politico è il soggetto principale del nostro ultimo progetto performativo Gli Altri. Il lavoro cerca di mettere in discussione il potere narrativo della rappresentazione di sé e dell’altro, da un lato, e la natura politica dei corpi nella loro stessa presenza e posizionamento all’interno della rappresentazione, attraverso la lente dell’ironia e l’oscillazione tra realtà documentaria e finzione dichiarata.
“Can the subaltern speak?” si chiedeva Gaiatri Spivak in un famoso discorso del 1988 sul marxismo e l’interpretazione della cultura. Definire chi ha diritto di parola nella sfera pubblica è oggi più che mai un tema centrale nella ridefinizione dei ruoli di potere che caratterizza il rapporto con soggetti considerati minori. La narrazione occidentale ha una precisa agenzia di potere, che definisce l’Altro a partire dalle proprie categorie: per questo, definire chi parla e lo spazio autoriale che occupa sono temi centrali di una pratica performativa che vuole essere contemporanea e politica.
Il corpo politico è un laboratorio aperto dove, attraverso alcuni dispositivi della performance – re-enactement, lavoro documentario, pratiche sulla presenza, fictionalization e bio-fiction – cerchiamo di valorizzare la natura politica di ogni corpo e il suo potere attraverso la rappresentazione per eccellenza, la finzione scenica, che aiuta a creare e rafforzare le narrazioni del presente, ma che può essere anche un luogo sovversivo per sabotare le narrazioni egemoni attraverso l’inserimento di un altro corpo, una presenza che si espone al pubblico nella sua stessa fragilità e potenza.
Il laboratorio è stato sperimentato nel 2020 a Iuav – Dipartimento di Arti Performative curato da Anna Serlenga e al Weimer Kunst Festival condotto da Rabii Brahim; nel 2021 ha trovato casa al MUDEC di Milano e a Bergamo nel programma Up to You curato da Qui e Ora Residenza Teatrale.
Corps Citoyen è un collettivo artistico pluridisciplinare basato tra Tunisi e Milano.
La pratica del collettivo si compone di diversi strumenti disciplinari (danza, teatro, poesia, video, animazione, scrittura e ricerca antropologica) per creare nuove narrazioni contemporanee. L’obiettivo del gruppo è quello di rafforzare i valori della cittadinanza attraverso la pratica artistica, la formazione, la ricerca e la partecipazione attiva della società civile al fine di promuovere un cambiamento politico e sociale. Corps Citoyen perché l’obiettivo principale del gruppo è quello di attivare la riflessione sociale attraverso le potenzialità espressive dell’arte, del linguaggio audiovisivo e del corpo in particolare, territorio di una battaglia biopolitica e spazio per una resistenza creativa. Corps Citoyen è una piattaforma collettiva, dove trovano casa progetti condivisi e multidisciplinari, ma anche lavori individuali delle e degli artisti del gruppo in collaborazione con altre persone.
Il primo spettacolo di Corps Citoyen, MOUVMA!Nous, qui avons encore 25 ans è stato prodotto nel 2013/2014 tra Tunisi e Milano. Lo spettacolo è stato semifinalista al Premio Scenario 2013 ed è vincitore del premio Mouvin’Up II sessione 2012. E’ stato in seguito presentato in numerose rassegne e festival tra l’Europa e la Tunisia, premiato a “Stazioni d’Emergenza” (Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo di Napoli, 2014 e ha ricevuto una menzione speciale a BE festival, Birmingham (UK) 2015.
In seguito, il collettivo ha lavorato al progetto multidisciplinare partecipato El Aars – The wedding project che è stato rappresentato in diverse Biennali in Tunisia (JAOU – Nation Migrante 2017; DREAMCITY FESTIVAL 2017).
Dal 2020, Anna Serlenga e Rabii Brahim co-dirigono il centro d’arte partecipata decoloniale Milano Mediterranea. www.milanomediterranea.art
Domenica 30 ottobre, ore 17.00
Performance musicale itinerante attraverso luoghi del quartiere Sacca e del Centro Storico – Partenza da Centro Giovanile Happen – Strada Nazionale Canaletto Sud, 43
– ingresso 7€ (intero) e 5€ (ridotto over 60, under 25, studenti UniMoRe)
concept e composizione musicale: Strijbos & Van Rijswijk
cura dei movimenti coreografici: Rita Hoofwijk
cantanti soprane: Mijke Sekhuis (NL), Isabelle Storms (BE)
con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
I sound artist Strijbos & Van Rijswijk (NL) esplorano la relazione tra suono e spazio e il ruolo del pubblico nell’esperienza di entrambi. Per Periferico festival, i due artisti hanno realizzato un adattamento del proprio SIGNAL, dispositivo artistico in relazione con i paesaggi, nelle strade di Modena, dall’altra parte del ponte, dall’altra parte della linea ferroviaria. La domanda è: dove si trova l’altra parte?
Con amplificatori a lungo raggio – strumento ideato da loro stessi per le proprie installazioni e musiche – il paesaggio urbano si immerge nei suoni e nella musica. I dispositivi utilizzati supportano il canto lirico live di due cantanti soprane, in costante dialogo con i suoni circostanti.
Signal – on the other side è stata creata in situ con la collaborazione dell’artista Rita Hoofwijk.
Come and listen with us!
Strijbos & Van Rijswijk sono due compositori olandesi e artisti del suono. Nell’arco di una collaborazione lunga oltre vent’anni, hanno composto brani musicali meritevoli di numerose segnalazioni per la danza, il teatro e sale da concerto, e allo stesso tempo hanno sviluppato una pratica approfondita nella creazione in loco, interrogando e sperimentando l’unione di suono, spazio e pubblico partecipante.
Uniscono con forza musica, suono e voci ispirandosi alla storia e alla topografia delle location prescelte e fanno muovere il pubblico attraverso paesaggi naturali o urbani per creare un’esperienza unica e immersiva.
Strijbos & Van Rijswijk lavorano con comunità, artisti, ecologisti, architetti, scienziati e pensatori per realizzare i propri progetti. Questo lavoro è stato supportato, sviluppato e diffuso da finanziatori, producer, festival e operatori che condividono un interesse nell’esplorare il potenziale del loro originale approccio a luoghi e gruppi di persone.
Al centro del loro lavoro c’è la connessione tra pubblico, suono e musica, e lo spazio. Nelle loro opere è possibile camminarci attraverso, interagire e intervenire su ciò che si sente e su dove e come ascoltarlo. Ogni persona del pubblico ha, in un certo senso, un’esperienza su misura della performance che sta vivendo. Queste installazioni, opere, performance e percorsi sonori sono fruibili lungo le strade cittadine, quartieri, spiagge e recentemente anche sul Ghiacciaio di Dachstein in Austria. Le performance di Strijbos & Van Rijswijk sono il mondo stesso che pubblico vive e di cui fa esperienza. www.strijbosvanrijswijk.com
sabato 22 ottobre, ore 17.30
domenica 23 ottobre, ore 17.30
performance itinerante attraverso luoghi del Villaggio Artigiano di Modena Ovest – Partenza da OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– ingresso unico 5€
a cura di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
partitura sonora Patrizio Barontini e Donatella Bartolini
con la partecipazione di Diana Dardi, Gianluca Guidotti, Pouria Jashn Tirgan, Giuseppe Losacco, Enrica Sangiovanni, Giacomo Tamburini
foto Franco Guardascione
in collaborazione con
Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole
con il sostegno di
MNEMA Museo Nazionale Etrusco Pompeo Aria / Festival Crinali / periferico festival / Regione Emilia Romagna
Sento odore di fuoco misto a quello del grano:
e questo odore
si spande intorno, sulle vostre case,
sui vostri cortili, sulle vostre pianure,
sui vostri monti – nell’aria vuota che il sole
invade, ancora, superstite,
puro d’una vana purezza, nella malinconia
delle accecanti eclissi in cui vagarono i nomadi….
come nell’aurora di una nuova Preistoria.
Pier Paolo Pasolini – Pilade
DALLE CENERI: appunti per un laboratorio
Come si fonda una città? E perché? Da dove si parte per misurare lo spazio? Quali le linee essenziali da tracciare? Dove scavare? E quando? Dove collocare il centro? E cos’è il centro? Perché osservare il volo degli uccelli?
A partire da queste domande etrusche, nell’anno del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, artista che con la sua opera ha indagato senza paura la forma della città e le tragedie della modernità, intendiamo coinvolgere i cittadini di tutte le età, anche senza nessuna esperienza artistica, in un percorso di conoscenza che affonda le radici nel mito e nella tragedia antica per arrivare fino alla storia del Novecento e ai giorni nostri.
Immaginiamo di lavorare teatralmente – corpo a corpo – scegliendo scandendo scagliando alcune parole/pietre da Eschilo e da Pier Paolo Pasolini sulla nascita di Atena e della polis, sulla giustizia, la vendetta e la colpa, sulla creazione dello spazio pubblico, su cosa significhi essere cittadini oggi.
Un viaggio nel tempo e nello spazio, dal solco tracciato dall’aratro fino ai muri che continuano a delimitare i privilegi della nostra fortezza: attraversare un villaggio artigiano periferico come misura di riflessione democratica sulle forme delle città, sulle origini della convivenza, sui nostri destini postindustriali.
Immaginiamo di tessere un variegato tappeto di azioni e voci, un coro in movimento costituito da gesti, suoni, canti, discorsi pubblici, poesie, racconti. Quello che cercheremo di creare insieme è un’azione condivisa, un rito di fondazione di una nuova polis, un canto che genera il mondo: solo attraversando i miti e la memoria del mondo si ottiene la possibilità di cambiarlo.
È un lavoro utopico di memoria ma soprattutto un’azione artistica concreta per i nostri tempi interessanti al cospetto della nostra terra devastata.
Il nostro rito di fondazione è anche un atto di dolore per una civiltà che è stata spazzata via dalla storia, inghiottita dalla vegetazione del tempo.
Come gli aborigeni australiani credono che lo spazio non sia definito di per sé ma plasmato continuamente dall’azione dell’immaginazione, della voce, del canto, del ritmo dei passi e della poesia così le ceneri di Atena sono sparse per rendere di nuovo fertile la nostra casa della memoria collettiva da cui dipende tutto il nostro presente.
gianluca guidotti e enrica sangiovanni
@ Periferico Festival | 22 e 23 ottobre 2022
ore 15.30 inizio laboratorio
ore 17.30 performance pubblica
Un gruppo composto da attrici, attori, musicisti, scultori guiderà i laboratori aperti alla cittadinanza, in un percorso collettivo in due diverse giornate: sabato 22 e domenica 23 ottobre dalle ore 15.30.
Gli incontri si svolgeranno in diversi luoghi del Villaggio artigiano di Modena nell’ambito di Periferico Festival 2022.
Dopo i laboratori (durata 2h) è prevista una performance finale aperta anche al pubblico che avrà inizio alle ore 17.30 (durata 45 min circa).
I percorsi di creazione e performance sono realizzati da archiviozeta con il coinvolgimento di cittadini di tutte le età, abilità e provenienze anche senza conoscenze artistiche specifiche.
Si richiede preferibilmente di partecipare a tutti e due gli incontri.
I luoghi di ritrovo verranno comunicati, è necessario iscriversi inviando una e-mail con nome, cognome e recapito telefonico, specificando se si può essere presenti a tutti e due gli incontri o ad uno solo (indicare quale).
Info e partecipazioni: [email protected]
archiviozeta è stata fondata nel 1999 da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, autori e produttori indipendenti di lavoro culturale. Nel 2003 hanno ideato il Progetto Linea Gotica mettendo in scena tragedie di Eschilo, Sofocle, Karl Kraus, Pier Paolo Pasolini al Cimitero Militare Germanico della Futa, il più grande sacrario tedesco in Italia, sull’Appennino tosco-emiliano.
Tra le opere messe in scena segnaliamo: I Persiani di Eschilo, Antigone di Sofocle – Orestea di Eschilo (2010-2013): Agamennone, Coefore, Eumenidi. Questo progetto ha ottenuto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica ed è stato portato anche in altri luoghi di Memoria: Montesole/Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Asiago.
archiviozeta ha inoltre prodotto il Progetto sulla Shoah La Notte di Elie Wiesel (2002), costituito da uno spettacolo teatrale e dal film Viaggio nella Notte a cui ha collaborato il Premio Nobel per la Pace Elie Wiesel leggendo alcuni brani della sua testimonianza. Ha ideato e prodotto con la Scuola di Pace di Monte Sole La Zona Grigia da Primo Levi. Per il Centenario della Prima Guerra Mondiale debutta nel 2014 Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus.
Nel 2014 vince il Premio Rete Critica.
Dal 2014 al 2016 ha avuto un’intensa collaborazione con il VolterraTeatro Festival realizzando progetti teatrali e laboratori con la cittadinanza. Dal 2014 la sede organizzativa si è spostata a Bologna dove collabora con il Comune di Bologna alla programmazione di spettacoli e rassegne estive all’interno di Bologna Estate e del calendario delle attività culturali e con ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione realizzando progetti residenziali di produzione e di lavoro educativo con le scuole.
Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti di Archivio Zeta hanno iniziato un laboratorio teatrale chiamato La cura delle parole presso il Policlinico Sant’Orsola di Bologna a partire da ottobre 2014 rivolto a tutti coloro che frequentano gli ambienti del Policlinico: pazienti, studenti, medici, infermieri. Nel 2019 hanno ideato e diretto il progetto Nidi di ragno per la Regione Emilia Romagna/Memoria del ‘900. Dal 2019 al 2021 ha debuttato al Teatro delle Moline di Bologna e successivamente al Cimitero Militare Futa Pass il progetto triennale Topografia Dostoevskji dedicato al bicentenario della nascita del grande scrittore russo e composto da diverse tappe: Pro e Contra Dostoevskij, Il Volto, La Mite, Sogno di un uomo ridicolo e La bellezza salverà il mondo.
Dal 2021 sono coinvolti in un progetto di residenza artistica volta alla rigenerazione di Villa Aldini (Bologna) attraverso inosservanza, una rassegna culturale multidisciplinare, di cui sono i direttori artistici. www.archiviozeta.eu
Decontaminare la memoria
percorso cittadino a Modena con partenza dalla Ghirlandina
sulle tracce di Angelo Fortunato Formiggini e altre storie oblique
sabato 5 novembre, ore 15.00
Performance itinerante per il Centro Storico – Partenza sotto la Ghirlandina – Piazza della Torre
prenotazione obbligatoria a partire dal 20 ottobre: www.archiviozeta.eu
– iscrizione al progetto 15€ una tantum (contributo per il kit) e 5€ per le tappe successive, gratuito per chi partecipa solo ad una tappa
a cura di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
con la partecipazione di Alberto Cavaglion (autore di Decontaminare le memorie, add editore), Fausto Ciuffi (Fondazione Villa Emma), Metella Montanari (Istituto Storico Modena)
partitura musicale Patrizio Barontini
foto Franco Guardascione
progetto realizzato con il contributo di
Regione Emilia-Romagna / Memoria del Novecento
in collaborazione con Scuola di Pace di Monte Sole, Associazione Familiari Vittime di Monte Sole, Istituto Storico di Modena, Istituto Storico Parri Emilia-Romagna, Fondazione Villa Emma, Periferico Festival
Pin va per i sentieri che girano intorno al torrente, posti scoscesi dove nessuno coltiva. Ci sono strade che lui solo conosce e che gli altri ragazzi si struggerebbero di sapere: un posto, c’è, dove fanno il nido i ragni
e solo Pin lo sa ed è l’unico in tutta la vallata, forse in tutta la regione:
mai nessun ragazzo ha saputo di ragni che facciano il nido, tranne Pin.
Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, Einaudi 1947
archiviozeta con il progetto META/nidi di ragno, alla sua terza edizione, invita a percorrere alcuni sentieri della memoria della Regione Emilia-Romagna. Un viaggio autunnale a tappe, da settembre a dicembre 2022, una ricognizione topografica sul terrore, da fare a piedi, con lentezza; un viaggio poetico, storico, antropologico, educativo in compagnia di studiosi, artisti, testimoni che affondano le radici della loro ricerca e della loro esperienza nel vasto terreno dei conflitti e dei traumi.
I nidi di ragno 3 si svolgono a: Monte Sole – Modena – Argenta (Ferrara) – Bologna (programma in via di definizione)
Portiamo nello zaino un’antologia letteraria sulla Resistenza che ha per confini ideali l’ultimo libro di Pavese, La luna e i falò, e il primo di Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, ma che sconfina liberamente anche altrove.
Cerchiamo di stimolare una riflessione sull’educazione europea e sulla violenza che, durante il nazifascismo, si insinuò in una società indifferente, disposta all’odio e divenne oltraggio verso esseri umani, animali e natura.
Il progetto nidi di ragno prevede la consegna ad ogni partecipante di un kit di oggetti tra cui una custodia pensata per raccogliere le dispense di un libro in divenire costituito da mappe, cartoline, testimonianze ma anche piccoli oggetti nei boschi, lungo i sentieri, una foglia, un fiore, un sasso o un filo d’erba, una guida per attraversare sentieri di conoscenza.
La tappa modenese di nidi di ragno è sabato 5 novembre con ritrovo a partire dalle 15 alla Ghirlandina:
info utili:
prenotazione obbligatoria a partire dal 20 ottobre: www.archiviozeta.eu
l’evento si terrà anche in caso di pioggia
consigliamo un abbigliamento adeguato, con scarpe comode e protezioni per l’eventuale freddo e/o pioggia
iscrizione al progetto 15€ una tantum (contributo per il kit) e 5€ per le tappe successive, gratuito per chi partecipa solo ad una tappa
Domenica 23 ottobre, ore 19.00
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– ingresso gratuito
di Claudia Losi
con Meike Clarelli
a cura di Katia Anguelova
Kunstverein Publishing (Milano)
Incontro con la partecipazione del coro Le Chemin des Femmes
L’artista Claudia Losi e Kunstverein Milano uniscono le forze per un innovativo progetto editoriale: la nuova collana Passo chiama Passo accoglierà i risultati di alcune performance site-specific, realizzate in diversi paesaggi naturali e urbani, unendo immagine, testo e suono nella pubblicazione combinata, di volta in volta, di un libro d’artista e di un vinile.
Il rapporto tra voce, spazio e coralità al centro della ricerca di Losi sarà protagonista anche del primo titolo della collana: Voce a vento, a cura di Katia Anguelova.
Per il progetto Voce a vento, commissionato dall’associazione Jazzi, uscendo dal contesto in cui è nato e ramificandosi nella forma editoriale, che comprende testi originali di Claudia Losi e un vinile con otto tracce, Losi ha scelto una direzione di progettualità collettiva che ha trovato espressione nel canto corale e polifonico di trenta donne emiliane e campane. Le loro voci hanno abitato per alcuni giorni i sentieri del Monte Bulgheria, nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, grazie alla guida della cantante e musicista Meike Clarelli, ricercatrice vocale dalla formazione eterogenea che spazia dalla musica al teatro, e con la partecipazione di Elena Bojkova, solista del coro “Le Mystère des Voix Bulgares”.
Claudia Losi (Piacenza,1971). La sua ricerca si concentra sul rapporto tra l’umano e l’ambiente che lo circonda; sulle relazioni tra l’individuo e la comunità a cui appartiene, all’immaginario collettivo in cui si identifica. Forte è il suo interesse per le scienze naturali e umanistiche declinato attraverso progetti pluridisciplinari e di collaborazione. Tra le mostre personali recenti: Rocca Sforzesca di Senigallia; Hansen House (Jerusalem), AssabOne (Milano), a.topos/Ikon Gallery (Venezia), nel 2021; Monica De Cardenas Gallery (Zuoz, Svizzera), Museo Carlo Zauli (Faenza) nel 2020; MAMbo (Bologna) nel 2020; Ikon Gallery (Birmingham) nel 2019 e Collezione Maramotti (Reggio Emilia) nel 2016. Ha esposto anche presso La Centrale (Brusselles), La Maréchalerie (Versailles), MAXXI (Roma), MAGASIN (Grenoble), Royal Academy (London), Stenersen Museum (Oslo). Nel 2007 ha partecipato a Sharjah Biennial 8 (United Arab Emirates), e nel 2016 con un progetto speciale alla Hangzhou Triennial of Fiber Art (Cina).
Il suo progetto Being There_oltre il giardino è tra i vincitori dell’Italian Council, XI Edition 2020, New Production Grant, MIC
In 2021 ha pubblicato The Whale Theory. An Animal Imaginary (Johan&Levi, Milano) e Voce a vento (Kunstverein Publishing, Milano). claudialosi.com – passochiamapasso.com
Domenica 6 novembre, ore 20.00
LIVE CONCERT
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
– ingresso unico 5€
R.Y.F. è il progetto da solista di Francesca Morello, songwriter e chitarrista di base a Ravenna. R.Y.F. cerca di dare una voce a ogni diversità, alla comunità queer, alle persone non binarie e a tutte le creature favolose. La sua colonna sonora originale per “Tutto Brucia”, il nuovo spettacolo teatrale di Motus, è in uscita il 7 ottobre 2022 per Bronson Recordings, a seguire il suo album dark dance-punk dello scorso anno, “Everything Burns”.
Chi parla, chi scrive, chi ascolta, chi legge. Nello scambio minuzioso di informazioni tra media, macchine e cervelli, il corpo umano si fa spazio per guadagnare lo statuto di antenna: dopo aver attraversato case, strade e condotti automobilistici, la moltitudine di segni visivi, sonori, odorosi e testuali si ricompone a fine giornata sulla pelle e nella memoria dell’individuo che ha respirato, anche oggi, la propria città.
In questo flusso di segni e segnali, i poster di CHEAP per Periferico mettono in bozza / in prova le tracce di più conversazioni possibili, tra lo spazio pubblico e gli sguardi privati, tra i muri liberi di una città e la carta fragile che da oggi, per qualche tempo, indosseranno senza pudore.
CHEAP è un progetto di street poster art attivo a Bologna dal 2013 e fondato interamente da donne. CHEAP è un progetto, un collettivo, uno sguardo non obiettivo, un’associazione: il materiale che ha scelto di indagare è la carta – fino ad ora, non ha trovato niente di più effimero. Interviene prevalentemente sul paesaggio urbano, si occupa di linguaggi contemporanei, è impegnata nella ricerca di un equilibrio tra pratica curatoriale e attivismo. CHEAP è nata come un festival ma ha avuto il buon senso di diventare altro. www.cheapfestival.it
Sabato 29 ottobre, ore 17.00
Scuola di Musica Euphonìa – Via Staffette Partigiane, 9
a cura di Collettivo Amigdala e Lo Stato dei Luoghi
con la partecipazione di Francesco Bergamo e Elena Biserna
Da giugno ad ottobre 2022 Lo Stato dei Luoghi attraverserà varie città italiane e spazi della Rete con il suo Roadshow 2022. L’obiettivo è dare voce alle attività della Rete e far conoscere la Rete e i progetti al di fuori di essa, divulgare la nostra idea di rigenerazione e il nostro modo di fare cultura, coinvolgere e creare relazioni tra soci della rete intorno ai temi di cui ci occupiamo e costruire nuove alleanze.
L’incontro di sabato 29 ottobre è incentrato sulla parola ASCOLTO, e si nutrirà degli interventi di alcuni soci e socie dello Stato dei Luoghi vicini alla città di Modena e di altri pensatori e pensatrici che interverranno appositamente per l’occasione.
Alcune delle città coinvolte nel roadshow sono Firenze, Roma, Venezia, Trani, Pescara, Torino, Frontignano, Bologna, Forlì, Modena, Milano, Ferrara.
LO STATO DEI LUOGHI – La Rete Lo Stato dei Luoghi è composta da organizzazioni e persone che agiscono sull’attivazione di luoghi, gestione di spazi oppure coinvolte in esperienze di rigenerazione a base culturale nel nostro Paese, promosse e gestite da soggetti privati o del privato sociale, spesso in collaborazione con istituzioni pubbliche ed enti locali.
La Rete lavora per affermare un nuovo ruolo della cultura e dei luoghi abitati dalle socie e dai soci, per innovare le pratiche culturali, artistiche, educative, di welfare e favorire le produzioni artistiche contemporanee di ricerca.
Lo Stato dei Luoghi dà priorità all’impatto complesso sulle comunità dove intende diffondere la conoscenza e promuovere l’avanzamento della discussione pubblica sui temi della rigenerazione urbana a base culturale. I centri culturali, che aderiscono alla Rete, rappresentano già i nuovi luoghi della cultura in grado di rispondere alle sfide della contemporaneità, sono già le nuove istituzioni culturali che nascono da un patto fiduciario di numerose comunità territoriali. lostatodeiluoghi.com
Sabato 22 ottobre, ore 19.00
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
La puntata live di Neu Radio nasce nel corso della co-progettazione del podcast Radio Presente! a cura di Amigdala e Neu Radio.
Il desiderio di approfondire e divulgare i contenuti delle attività del Collettivo a Modena ha portato alla realizzazione di una puntata dal vivo che potesse restituire la vitalità e la diversità presente all’interno della programmazione.
Ai microfoni di Neu Radio interverranno le artiste e gli artisti presenti al festival.
NEU RADIO nasce a Bologna e si propaga nell’etere arrivando ovunque ci sia un amante della musica, della cultura e della libera informazione.
NEU RADIO è una web radio attiva dal 1 aprile 2018 nata grazie all’Associazione Cuturale Humus, ovvero dall’unione delle forze creative di un gruppo di radiofonici provenienti da un’esperienza in FM alla ricerca di nuovi modi di promuovere una comunicazione libera e indipendente attraverso approfondimenti, podcast, dirette multimediali che, grazie allo streaming web, si aprono a una diffusione internazionale, portando la radio ovunque nel mondo.
NEU RADIO (www.neuradio.it) lancia ponti sonori tra diversi singoli progetti e realtà autonome che si riconoscono in un comune sentire: il suo flusso è attivo su www.neuradio.it e propone un nutrito palinsesto concepito per raccogliere voci e racconti dalla città.
Grazie alla collaborazione di decine di redattori che ogni giorno diffondono musica, arte e cultura, collega progetti individuali alle comunità e interagisce con le realtà locali per fornire un racconto quotidiano della realtà culturale e artistica che la circonda.
Trasmette dallo studio principale nel cuore al Parco del Dopo Lavoro Ferroviario e parallelamente anche dallo studio attivo al MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna, documentando le attività delle istituzioni museali, del lavoro di gallerie d’arte, oltre a festival e rassegne rilevanti in ambito culturale e artistico.
cura e realizzazione di un giornale murale di comunità durante il festival Periferico 2022 – un progetto di Altre Velocità in collaborazione con Fionda – Rivista collettiva del Villaggio Artigiano di Modena Ovest.
Disegni, fogli volanti, foto, interviste, ricerche, mappe, poesie, richieste anonime. Nel corso del festival Periferico 2022 la superficie di una parete nei locali del Villaggio Artigiano di Modena Ovest diventa uno strumento di lettura e scrittura con il quale dare vita, attraverso un lavoro cooperativo, a un pensiero e a un’osservazione critica intorno agli appuntamenti che scandiscono la programmazione e attraversano la città. Ma un giornale murale partecipato può assumere una forte valenza sociale e culturale nel momento in cui si nutre delle esperienze e degli apporti dell’intera comunità presente in quell’istante: performer, spettatrici e spettatori, bambine e bambini, genitori, insegnanti,
anziani, studentesse e studenti. Con l’avanzare della programmazione la superficie del quotidiano cambierà aspetto, nutrendosi progressivamente dei contributi affissi.
Nel corso di un breve incontro aperto a tutte e tutti, previsto nell’ultima giornata del festival, si ripercorreranno insieme le pagine del giornale e insieme si deciderà dove custodire tutti i materiali scritti.
Altre Velocità è un gruppo di osservatori e critici delle arti sceniche, impegnato a favorire un tessuto di relazioni fra le arti e la società contemporanea, guardando al teatro e alla danza di ricerca, agli artisti emergenti e al contesto internazionale. Altre Velocità opera come redazione ‘intermittente’ in festival,
eventi, rassegne e stagioni, con approfondimenti su carta stampata e web, laboratori di scrittura critica, seminari e incontri, occasioni di confronto fra spettatori, artisti e operatori. Immagina e propone strumenti di analisi critica e divulgazione a curatori, enti e istituzioni culturali, e invita il pubblico alla
condivisione dell’esperienza artistica e del pensiero critico, per uno spettatore partecipe dell’innovazione e della riflessione nella cultura del nostro tempo. Il gruppo costituitosi nel maggio 2005 sotto il coordinamento del critico teatrale Massimo Marino in occasione del festival Contemporanea05 del Teatro Metastasio di Prato, ha poi proseguito autonomamente comparendo in eventi e rassegne sul territorio nazionale, attivando laboratori di scrittura critica e percorsi di visione e dialogo per spettatori, studenti e adolescenti. Le iniziative consolidate nell’ambito di uno sguardo critico proposto all’interno di eventi e rassegne sono la collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione per il Festival Vie (dal 2007) e con Santarcangelo Festival (dal 2009). Altre Velocità ha curato le pubblicazioni Giovane danza d’autore – Azione e immaginazione da Cantieri a Anticorpi XL (Anticorpi Edizioni, Ravenna 2009), UN COLPO. Disegni e parole dal teatro di Fanny & Alexander, Motus, Chiara Guidi / Socìetas Raffaello Sanzio, Teatrino Clandestino (Longo Editore, Ravenna 2010), CODA – Teatri del presente (catalogo della rassegna prodotta dalla Regione Emilia-Romagna), Crescere spettatori. Il teatro va a scuola,
a cura di Agnese Doria e Francesco Brusa (Luca Sossella Editore, 2022). www.altrevelocita.it
Venerdì 4 novembre, ore 20.30
OvestLab – via Nicolò Biondo, 86
Per chi ama pensieri e parole, suoni e visioni, paesaggi artistici e umani, incontri con la bellezza e con l’altro.
L’Italia è un grande palcoscenico. Questa guida, realizzata da Altreconomia in collaborazione con TrovaFestival è una mappa inedita, che raccoglie oltre 350 festival imperdibili in Italia: eventi di pensiero, letteratura, cinema, teatro, musica, arte e ambiente.
100 festival raccontati in tutti i loro dettagli: le date, il luogo e lo scenario, le caratteristiche che li rendono unici e originali, spettacoli, concerti, ospiti illustri.
E poi 250 segnalazioni di festival piccoli e grandi, famosi o sconosciuti, divisi in 14 categorie: per location -dalle montagne alle piccole isole, dai borghi autentici alle location magiche- e per passioni -per gli amanti del per gli amanti del noir e delle culture lontane, con una prospettiva femminile o LGBTQ+.
Ogni festival, una platea: nerd o asceti, camminatori o sedentari, melomani o rockettari, “classici” o innovatori. E altri ancora nei capitoli dedicati alle grandi città: Milano, Torino, Venezia, Bologna e Roma. Con proposte turistiche e suggestioni per mangiare e dormire: perché con la cultura “si mangia” e si fanno ripartire i territori.
TrovaFestival | La cultura in movimento è il sito che raccoglie i festival di arte, musica, cinema, letteratura, teatro, danza, video, libri e approfondimento culturale in Italia, portando avanti l’idea dei festival come elementi culturali autonomi e motori di ripartenza e attivazione culturale e sociale sui territori.
Il progetto nasce nell’estate del 2016 quando, seduti a un tavolo di osteria, tre amici pianificano le loro tappe cultural-vacanziere in giro per l’Italia. Nasce così una prima mappa, fatta a mano, con alcuni tra i festival più importanti di teatro e danza ai quali gli addetti ai lavori non possono mancare: Spoleto, Santarcangelo, la Biennale… Quando quelle indicazioni vengono inserite in una Google Map, nel giro di pochi giorni arrivano oltre cento condivisioni e più di 12.000 visualizzazioni: gli operatori e il pubblico apprezzano!
Così i tre amici decidono di sviluppare l’idea in un sito strutturato e di ampio interesse non solo culturale.
Il 1° febbraio 2017 viene lanciato il sito trovafestival.com, con nuovi contenuti e nuove funzioni; nel novembre 2020 arriva online la nuova versione del sito, realizzata in collaborazione con Ateatro: oltre 1000 festival inseriti in un database di facile consultazione collegato al sistema di geolocalizzazione.
Nel marzo 2021 TrovaFestival diventa Associazione Culturale, che intende promuovere, informare, orientare e diffondere la cultura e le arti, in particolare attraverso la mappatura, l’analisi e la conservazione della memoria dei fenomeni culturali e artistici, a cominciare dall’impatto sui territori. trovafestival.it
Venerdì 21 ottobre, ore 20.00
Luogo Home Restaurant – Via Cesare della Chiesa, 87
Work in progress di KIN – costruire parentele inedite
— un progetto di Collettivo Amigdala
ideazione Meike Clarelli, Federica Rocchi, Serena Terranova
musiche originali, cura vocale, drammaturgia sonora Meike Clarelli
coreografie, cura dei movimenti Daina Pignatti
dramaturg, cura dello spazio Federica Rocchi
cura del materiale testuale Serena Terranova
con Anna Luigia Autiero, Antonella Barberio, Sara Bertolucci, Luisa Casasanta, Marta Cellamare, Beatrice Cevolani, Francesca Colli, Valeria Cruz, Elisabetta Dallargine, Elisabetta Punzi
con la collaborazione di Camilla de Concini, Federica Falancia, Gabriella Titta
dedicato a Valeria Vicentini
Sono arrivate una dopo l’altra. Le voci, i corpi, le storie, le musiche, le composizioni coreografiche, le scene. Una ad una. Anelli di una collana interamente al femminile, le dieci donne del progetto Kin – costruire parentele inedite, in corso da aprile 2022, si sono strette in un cerchio per raccontare pezzi di vite che ora abitano una nuova casa.
Una ad una è il work in progress che Collettivo Amigdala mostra a metà del proprio percorso di produzione in attesa del debutto previsto il 3 e 4 dicembre a Modena. Uno studio dove le donne – performer, cantanti, interpreti, autrici – danno corpo e voce a dei brani canti che cuciono le tracce di un’amicizia che il processo artistico ha disvelato insieme alle parole cantate e messe in vita attraverso gesti e azioni, illuminati da un’osservazione reciproca e attenta.
Kin – costruire parentele inedite, come ogni processo artistico di Amigdala, si basa sul mutuo apprendimento, sulla costruzione di solide alleanze temporanee dove è possibile far arrivare l’alba in una cattedrale oppure far nascere un fuoco nel cemento.
Una ad una invita il pubblico a entrare in quel cerchio con coraggio e desiderio, per ascoltare e incontrare voci sconosciute, testimoni di storie di ri-esistenza nel mondo che oggi sono pronte a essere raccontate.
prenotazione obbligatoria per: Come va a pezzi il tempo; A occhi aperti; Bloom & Doom; Manicula; Chorea Vacui, Atrio.
abbonamenti: 3 spettacoli 10€ / 6 spettacoli 15€ / 10 spettacoli 30€
spettacoli a pagamento: 7€ / 5€ a seconda delle sale e delle riduzioni previste
Nidi di ragno: 15€ con prenotazione obbligatoria a [email protected]
Per i punti di partenza e biglietteria degli spettacoli riferirsi al calendario delle singole giornate
OvestLab – Via Nicolò Biondo, 86
MOP / Modena Ovest Pavillion – Via Emilio Po, 164
Centro La Fenice – Via Canaletto Sud, 17
Centro Giovanile Happen – Strada Nazionale Canaletto Sud, 43
Chiesa Gesù Redentore – Viale Leonardo da Vinci, 270
Ex Fonderie Cooperative – via Giuseppe Zarlati, 84
Fratellanza ASD – Via Alfonso Piazza, 76
Galleria – Condominio “R-Nord” – Strada Nazionale del Canaletto Sud, strada Attiraglio
Luogo Home Restaurant – Via Cesare della Chiesa, 87
Padiglione G124 Renzo Piano – Parco XXII Aprile
Planetario “Francesco Martino” – Viale Jacopo Barozzi, 31
Scuola di Musica Euphonìa – Via Staffette Partigiane, 9
Torre Ghirlandina – Piazza della Torre
Periferico festival 2022 – Presente!
a cura di Federica Rocchi e Serena Terranova / Collettivo Amigdala
cura degli spazi e relazioni con il territorio Silvia Tagliazucchi
organizzazione, logistica e accoglienza Laura Petrucci con Anita Barbi
comunicazione Sara Garagnani, Elia Mazzotti Gentili
curatela artistica To Echo / Fare Eco Isabella Bordoni
collaborazione artistica e organizzativa Daina Pignatti
assistenti ai progetti partecipati Arianna Macrì, Martina Rivoli e Adele Verri con l’aiuto di Beatrice Napolitano e Tea Napolitano
amministrazione Irene Baraldi
ufficio stampa Silvia Bellucci
documentazione fotografica Davide Piferi De Simoni
coordinamento tecnico Elia Mazzotti Gentili
tecnica Giacomo Gibertoni
artwork Sara Garagnani
Periferico è un progetto di Amigdala realizzato nell’ambito di “Presente!” finanziato dal Bando “Mi metto all’opera” 2022 della Fondazione di Modena.
Con il sostegno e il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena, Fondazione di Modena.
Con la collaborazione di: OvestLab, Bottega Baleno, Archivio Architetto Cesare Leonardi, Afor – Archivio di fonti orali, CivicWise Italia, Associazione Imagonirmia, OPEN – creazione urbana contemporanea, Biblioteche di Modena, Lo Stato dei luoghi, Urbaner, Istituto storico di Modena, Centro Giovanile Happen, Civico Planetario F. Martino Modena, Centro La Fenice, La Fratellanza ASD, Luogo Home Restaurant, Parrocchia “Gesù Redentore” Modena, Euphonìa.
Progetto La rivoluzione dei libri in collaborazione con Istituto Tecnico Industriale Statale Enrico Fermi; Istituto Istruzione Superiore A. Venturi – Corso professionale Servizi culturali e dello spettacolo; Liceo Carlo Sigonio; Istituto Istruzione Superiore F. Corni – Liceo.
Progetto Nightwalks with teenagers in collaborazione con Centro giovanile Happen / Cooperativa Aliante; Gruppo Scout Modena 4; Bottega Baleno.