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Periferico 2021

AREA PUBBLICA

Interventi

dal 15 ottobre al 28 novembre

Cheap 
RECLAIM

campagna di affissione in due atti
Spazio pubblico della città di Modena

sabato 16 e domenica 17 ottobre

Archivio Zeta
A MISURA D’ALBERO

un esperimento di TRA teatro reticolare acentrato
liberamente ispirato a Ninfale di Claudio Damiani
Parco di Bosco Albergati
ore 15 – ore 16 – ore 17
installazione sonora / performance itinerante per un piccolo gruppo di visitatori

 

16 ottobre 2021
Incontro pubblico
Parco di Bosco Albergati, ore 18

con la partecipazione di Archivio Zeta (Bologna), Collettivo Amigdala (Modena), Associazione Archivio Cesare Leonardi (Modena), Associazione La città degli alberi (Castelfranco Emilia), Mino Petazzini

giovedì 28, venerdì 29, sabato 30 ottobre

Darren O’Donnell
COMPELLING TELLING / Lavorare nello spazio pubblico

workshop

in collaborazione con il progetto C come Città a cura di Collettivo Amigdala e Teatro dei Venti nel Quartiere Sacca di Modena

La Fenice
Orari: 6h al giorno
giovedì 28 // h 10-13 / 13.30 – 16.30
venerdì 29 // h 10-13 / 13.30 – 16.30
sabato 30 // h 10-13 / 13.30 – 16.00

partecipazione gratuita, iscrizione via mail a [email protected]

Posti limitati.


30 ottobre

Darren O’Donnell
Compelling Telling | Esito del laboratorio

Spazio pubblico del Quartiere Sacca, ore 16.00


30 ottobre 

Il Campo Innocente
COME STIAMO?

assemblea pubblica
Tube, h 18.00

da venerdì 5 a domenica 7 novembre

Compagnia Pietribiasi/Tedeschi
VILLAGGIOARTIGIANO#MEMORIEDELSUOLO

MOP — Modena Ovest Pavillion
Viale Emilio Po, 164, Modena

Venerdì 5 novembre dalle 17 alle 23
Sabato 6 novembre dalle 10 alle 17 e dalle 20 alle 23
Domenica 7 novembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20

Installazione con ingresso regolamentato.

Ingresso 3€; biglietteria presso OvestLab 15 minuti prima dell’ingresso prenotato

sabato 6 novembre

TO ECHO / FARE ECO incontra ALESSANDRO PORTELLI

Incontro

OvestLab, ore 18.00

sono presenti Alessandro Portelli, Compagnia Pietribiasi/Tedeschi, Isabella Bordoni, Collettivo Amigdala, CivicWise Italia, AFOr, Istituto Storico per la Resistenza di Modena

sabato 6 e domenica 7 novembre

Elisabetta Consonni
Ti voglio un bene pubblico

Strade del Villaggio artigiano
Punto di partenza OvestLab, ore 15.00

 

ingresso 5€;
biglietteria presso OvestLab 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo;
è necessario sottoscrivere la tessera di Amigdala APS.

sabato 13 novembre

Cheap e Amigdala
RECLAIM public space

Assemblea pubblica
OvestLab ore 18

con la partecipazione di Cheap (Bologna), Collettivo Amigdala (Modena), Non una di meno (Modena); coordina Florencia Andreola (critica e storica dell’architettura)

domenica 14 novembre

Iaconesi / Persico
Alchimie del nuovo abitare

Residenza e incontro pubblico
OvestLab, ore 17

sabato 20 novembre

Collettivo Amigdala
Elementare

presentazione del disco con concerto

OvestLab, ore 18.30

domenica 21 novembre

domenica 28 novembre

Virgilio Sieni
Di fronte agli occhi degli altri

OvestLab ore 20.30

ingresso 10€;
biglietteria presso OvestLab 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo
 

 

— a seguire

Teatro e Artigianato
incontro con Oliviero Ponte di Pino

 

16/17 ottobre 2021

Archivio Zeta — A MISURA D’ALBERO

un esperimento di TRA teatro reticolare acentrato
liberamente ispirato a Ninfale di Claudio Damiani

Info
Parco di Bosco Albergati
Via Lavichielle, 6, 41013 Castelfranco Emilia MO
ore 15 – ore 16 – ore 17
performance itinerante per un piccolo gruppo di visitatori
prenotazione obbligatoria per le singole fasce orarie
mail [email protected] tel 059/8777673

in collaborazione con La città degli Alberi e con Archivio Architetto Cesare Leonardi

installazione sonora / performance itinerante a cura di Patrizio Barontini, Gianluca Guidotti, Enrica Sangiovanni
violoncello Francesco Canfailla
assistenza tecnica Andrea Sangiovanni

l’albero non vede il paesaggio, perché non ha occhi
lui sente l’aria che ha intorno a lui
in cui lui è immerso come in un’acqua
e quest’aria non è mai la stessa, ma ogni momento
cambia, ora più tiepida o fredda
senza luce o con luce, umida o secca
e un’infinità di variazioni sente
l’albero e io credo che per lui i giorni
non siano mai uguali.

Ninfale, Claudio Damiani

In occasione dell’edizione 2021 del Festival Periferico archiviozeta realizza una residenza artistica a Bosco Albergati, bosco di pianura progettato nel 1990 dall’architetto Cesare Leonardi e ancora oggi curato e gestito dall’Associazione La città degli Alberi.
Camminare in un bosco si rivela sempre un’esperienza straordinaria: allo stesso tempo un’esperienza di ascolto e di scoperta. Ascolto dei nostri suoni interni e di quelli dell’ambiente nel quale ci muoviamo e scoperta di relazioni e geometrie dello spazio sempre mobili.
Immaginiamo quindi di percorrere uno spazio che sussurra parole, un luogo da esplorare avvicinandosi alle sorgenti sonore in maniera discreta, alla ricerca di una prospettiva d’ascolto micro-fonica.
Immaginiamo però anche che in questo luogo i suoni dell’ambiente circostante non siano cancellati ma integrati nel paesaggio sonoro generando un nostro personale punto di ascolto e di equilibrio fra i diversi piani sonori.
Immaginiamo infine un perimetro all’interno del quale le geometrie dei parlanti suggeriscono percorsi sempre nuovi ed erranti.
Ossatura del percorso sonoro sono le parole di Claudio Damiani, principalmente tratte dal suo poema Ninfale, un testo teatrale poetico sulla vita degli alberi e sul loro modo di vedere il mondo. La bellezza dei suoi versi che parlano di vita e di morte, di trasformazione e di nascita, del cosmo e del vuoto, sono la materia che insieme al tessuto sonoro composto e diretto da Patrizio Barontini si intreccia con le voci di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni e con il corpo di legno del violoncello di Francesco Canfailla.
In assonanza con la SRA – la Struttura Reticolare Acentrata – mosaico di poligoni irregolari alla base del disegno potenzialmente infinito di Cesare Leonardi per questo bosco utopico, invitiamo i visitatori a perdere il loro centro, in un festival che si vuole ostinatamente periferico, in un attraversamento antropo-a-centrico, insomma a perdersi in questo esperimento vegetale di TRA – paroleradici, suonocorteccia – un Teatro Reticolare Acentrato che si dirama dai nodi – dai segni di senso – fino a diventare corpo plurale, respiro corale.
Potremmo augurarvi con le parole del filosofo Baptiste Morizot – autore di Sulla pista animale (nottetempo 2020): mentre vi perdete nell’archittettura degli alberi, cercate di inforestarvi! – nel frattempo noi con le ultime risorse rituali a nostra disposizione cercheremo di inalberarci.

 


16 ottobre 2021

incontro pubblico

Info
Parco di Bosco Albergati
Via Lavichielle, 6, 41013 Castelfranco Emilia MO
ore 18

con la partecipazione di Archivio Zeta (Bologna), Collettivo Amigdala (Modena), Associazione Archivio Cesare Leonardi (Modena), Associazione La città degli alberi (Castelfranco Emilia), Mino Petazzini


 

archiviozeta è un’associazione fondata nel 1999 da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, autori e produttori indipendenti di lavoro culturale. Nel 2003 hanno ideato il Progetto Linea Gotica mettendo in scena tragedie di Eschilo, Sofocle, Karl Kraus, Pier Paolo Pasolini al Cimitero Militare Germanico della Futa, il più grande sacrario tedesco in Italia, sull’Appennino tosco-emiliano. 

Tra le opere messe in scena segnaliamo: I Persiani di Eschilo, Antigone di Sofocle – Orestea di Eschilo (2010-2013): Agamennone, Coefore, Eumenidi. Questo progetto ha ottenuto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica ed è stato portato anche in altri luoghi di Memoria: Montesole/Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Asiago. 

archiviozeta ha inoltre prodotto il Progetto sulla Shoà La Notte di Elie Wiesel (2002), costituito da uno spettacolo teatrale e dal film Viaggio nella Notte a cui ha collaborato il Premio Nobel per la Pace Elie Wiesel leggendo alcuni brani della sua testimonianza. Ha ideato e prodotto con la Scuola di Pace di Monte Sole La Zona Grigia da Primo Levi. 

Per il Centenario della Prima Guerra Mondiale debutta nel 2014 Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus. Dal 2014 al 2016 ha avuto una intensa collaborazione con VolterraTeatro Festival realizzando progetti teatrali e laboratori con la cittadinanza. Nel 2014 vince il Premio Rete Critica come miglior progetto artistico. Dal 2014 la sede organizzativa si è spostata a Bologna dove collabora con il Comune di Bologna e con ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione realizzando progetti residenziali di produzione teatrale e lavoro educativo con le scuole. Dal 2019 ha ideato e diretto il progetto Meta/Nidi di ragno per la Regione Emilia Romagna/Memoria del ‘900.  Dal 2019 al 2021 ha curato il progetto teatrale triennale Topografia Dostoevskji. Nel 2020/21 archiviozeta ha ideato e curato inosservanza, un progetto di residenza artistica e rigenerazione urbana a Villa Aldini (Bologna).

15 ottobre / 28 novembre 2021

Cheap — RECLAIM

campagna di affissione in due atti
Spazio pubblico della città di Modena

Info
prenotazione obbligatoria per l’assemblea di sabato 13 novembre presso
OvestLab – Via Nicolò Biondo, 86, 41126 Modena MO
mail [email protected] tel 059/8777673

 

Chi pratica l’ascolto?
RECLAIM your voice

I poster di Cheap, che da anni invadono Bologna con la loro tenace dialettica, arrivano a Modena in una proposta di RECLAIM.
Reclamare come risposta a una lista di interrogativi che provano a stanare altrettante mancanze, delle cittadine e dei cittadini, di una comunità e di una moltitudine. Per arrivare a ognuno di noi.
Sessanta manifesti originali di grande formato saranno affissi lungo i viali della città dall’inizio alla fine del festival, per accompagnare come sottofondo e come pungolo puntuale tutti gli appuntamenti di Periferico 2021. Una prima campagna affissa nel mese di ottobre renderà note le domande che il collettivo di CHEAP ha fuso in caratteri cubitali, e che Modena potrà leggere e rileggere; il secondo atto, nel mese di novembre, darà invece conto di possibili risposte. 
Dall’ascolto alla voce, dal quartiere al corpo, dallo spazio pubblico alle proprie idee.
Un intervento di poster street art che ci aiuta a non perdere l’orientamento, e a non smettere di pensare.

RECLAIM si nutre dell’incontro di Cheap con Collettivo Amigdala e Non una di meno Modena.

https://www.cheapfestival.it/

 


CHEAP è un progetto di street poster art attivo a Bologna dal 2013 e fondato interamente da donne. CHEAP è un progetto, un collettivo, uno sguardo non obiettivo, un’associazione: il materiale che ha scelto di indagare è la carta – fino ad ora, non ha trovato niente di più effimero. Interviene prevalentemente sul paesaggio urbano, si occupa di linguaggi contemporanei, è impegnata nella ricerca di un equilibrio tra pratica curatoriale e attivismo. CHEAP è nata come un festival ma ha avuto il buon senso di diventare altro.


 

sabato 13 novembre 2021

Cheap e Amigdala — RECLAIM public space

Assemblea pubblica
OvestLab ore 18

con la partecipazione di Cheap (Bologna) e Collettivo Amigdala (Modena); coordina Florencia Andreola (critica e storica dell’architettura)

A partire dall’intervento di street poster art realizzato nell’ambito del festival, Cheap e Collettivo Amigdala aprono un tavolo di discussione attorno alla relazione tra femminismo e pianificazione urbana.
In che modo il corpo delle donne si muove e si può muovere nello spazio pubblico di una città? In che modo le città riflettono sui corpi che le attraversano e in particolare sui corpi delle donne?
A partire da queste e altre domande, l’incontro punta a trasformarsi in una vera e propria assemblea, per dibattere e concertare tutt* insieme su questioni tanto verticali quanto trasversali.

sabato 20 novembre 2021 ore 18.30

Collettivo Amigdala — Elementare
presentazione del disco con concerto

Info
OvestLab – Via Nicolò Biondo, 86, 41126 Modena MO
prenotazione obbligatoria
mail [email protected] tel 059/8777673

A quattro anni dalla produzione di Elementare – performance vocale della durata di una notte, Collettivo Amigdala prosegue il suo percorso attorno all’opera producendo un vinile che raccoglie le tracce musicali, visive e testuali della performance originaria.
A seguito di un lungo lavoro di sintesi e cesellatura del magma originario, la musicista Meike Clarelli e tutto il team artistico coinvolto rendono conto di un percorso dentro e fuori il live che riverbera oggi in un supporto materiale: lo spazio discografico apre un’altra modalità, quella di un linguaggio che entra in circolo e fa vibrare le voci dei sei cantanti in un’aria nuova.

https://collettivoamigdala.com/

 

Crediti

Cura Collettivo Amigdala
Musiche originali Meike Clarelli
Con le voci di Meike Clarelli, Elisabetta Dallargine, Vincenzo Destradis, Davide Fasulo, Fulvia Gasparini, Antonio Tavoni

 


Amigdala è un’associazione di promozione sociale e un collettivo artistico con sede a Modena. Opera nell’ambito delle arti contemporanee e performative, con un forte interesse per la rigenerazione urbana e l’innovazione civica. 
Il collettivo realizza produzioni artistiche multidisciplinari, con una precisa vocazione per metodologie di creazione site-specific e community-specific. 
Nel 2017 produce ELEMENTARE – Performance vocale della durata di una notte, un’evocazione del rito attraverso il canto, un patto incerto attorno ai sentieri che le parole tracciano quando si modellano nella musica. In uno spazio attrezzato per il sonno prende forma una comunità provvisoria, fondata sul desiderio di abitare insieme un crinale, un istante transitorio che verrà fatto durare lungo le ore. Elementare stabilisce un’alleanza temporanea tra pubblico e artisti, chiamati a condividere il tempo di una notte.

5/7 novembre 2021

Compagnia Pietribiasi/Tedeschi — VILLAGGIOARTIGIANO#MEMORIEDELSUOLO

Info
MOP / Modena Ovest Pavillion – Via Emilio Po, 186 – Modena

Venerdì 5 nov dalle 17 alle 23
Sabato 6 nov dalle 10 alle 17 e dalle 20 alle 23
Domenica 7 nov dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20

Installazione con ingresso regolamentato.
Si accede a ingressi orari con prenotazione obbligatoria

ingresso 3€; biglietteria presso OvestLab 15 minuti prima dell’ingresso prenotato

mail [email protected] tel 059/8777673

 

Crediti

drammaturgia e trattamento dello spazio Cinzia Pietribiasi
ambienti testuali Pierluigi Tedeschi
immagini Giuseppe Boiardi
ambienti sonori Alfredo De Vincentiis
azioni Katia Capiluppi, Cinzia Pietribiasi, Pierluigi Tedeschi

realizzata nell’ambito di To Echo/Fare Eco – L’archivio di fonti orali del Villaggio artigiano di Modena Ovest in opera

Silvia Tagliazucchi, responsabile scientifica AFOr
Federica Rocchi, direzione artistica Periferico
Isabella Bordoni, curatela progetto artistico

una produzione di Amigdala/Periferico Festival, CivicWise Italia e tutto il gruppo AFOr
con il sostegno di Fondazione di Modena – Mi metto all’opera; Regione Emilia Romagna; Comune di Modena

TO ECHO / FARE ECO è il progetto triennale (2021-2023) di ricerca e residenza artistica basato a Modena che raccoglie intorno ai materiali di AFOr-Archivio delle Fonti Orali del Villaggio Artigiano, le energie e le competenze dell’omonimo gruppo di lavoro, di Collettivo Amigdala/OvestLab e di IMAGONIRMIA art residency & publishing project.

TO ECHO / FARE ECO rinsalda la collaborazione tra queste tre realtà già connesse su progettualità di lunga durata e dedica la prima residenza a Cinzia Pietribiasi e Pierluigi Tedeschi, che come Compagnia Pietribiasi/Tedeschi firma l’installazione-performance VILLAGGIOARTIGIANO#MEMORIEDELSUOLO.

TO ECHO / FARE ECO prende corpo, estensione, profondità e riabita MOP-Modena Ovest Pavillion, l’edificio in parte abitato e in parte dismesso di Viale Emilio Po che con un processo di ri-significazione concertato tra proprietà, abitanti e soggetti culturali coinvolti, prosegue la scommessa avviata due anni fa, di dare vita a un luogo dell’arte contemporanea nel cuore decentrato, multiculturale e a vocazione ibrida – abitativa e lavorativa – della città. Quel gesto di trasformazione acceso nel 2019 e rimasto vivo anche durante il lockdown del 2020, conserva oggi il suo doppio movimento che da una parte, assumeva alcuni desideri di una comunità abitante al fine di rimettere in vita uno spazio altrimenti chiuso e nascosto, e dall’altra vi faceva convergere formazione, processi e gesti artistici, per riguadagnare una propria presenza urbana attraverso un diverso modo di abitare.

Compagnia Pietribiasi/Tedeschi con VILLAGGIOARTIGIANO#MEMORIEDELSUOLO, esito della residenza situata nel Villaggio Artigiano Modena Ovest e di cui colloca gli esiti drammaturgici e installativi a MOP, riprende alcune modalità che le sono proprie, come il lavoro intorno alle fonti documentali e la riassunzione della memoria in chiave contemporanea. Nel riabitare con una propria riscrittura artistica gli spazi dell’edificio, VILLAGGIOARTIGIANO#MEMORIEDELSUOLO riaccende la relazione tra l’archivio e il tema dell’abitare, oltre che tra i dati e la loro interpretazione, tra le procedure estrattive e la generazione di senso, e ridisegna la relazione politica e affettiva tra spazio domestico-villaggio artigiano-città-costume-storia collettiva-memoria pubblica.

L’appartamento al secondo piano del 168 di viale Emilio Po, viene interpretato come un organismo vivente: le sue stanze compongono la mappa polisemica e multifunzionale che accoglie e connette le dimensioni privata e pubblica, sia contestualizzando la vita dei singoli nella storia che qui si snoda dal secondo novecento, sia decontestualizzando quelle stesse vite dalla biografia conclusa e finita, per riposizionarle all’interno di un temporalità che ci riguarda. Attraverso i macro temi della casa, della socialità, dei preti operai – movimento che nel secondo dopoguerra congiunge una parte del mondo cattolico al mondo della fabbrica e alla militanza sindacale – e dei movimenti femminili – le diverse esperienze modenesi del neofemminismo dentro e fuori l’UDI, la stagione dei movimenti e dei collettivi delle donneche proprio al Villaggio Artigiano Modena Ovest hanno avuto alcune delle loro esperienze portanti, Compagnia Pietribiasi/Tedeschi con VILLAGGIOARTIGIANO#MEMORIEDELSUOLO, riaccende le espressioni della testimonianza e fa della memoria materia viva.

Compagnia Pietribiasi/Tedeschi presenta VILLAGGIOARTIGIANO#MEMORIEDELSUOLO all’interno di Periferico 2021, nell’arco di tre giornate invita il pubblico ad un’esperienza immersiva e dilatata, con attraversamenti degli ambienti e soste che coinvolgono ciascun soggetto come testimone e come corpo esso stesso di memoria.


 

6 novembre 2021

TO ECHO / FARE ECO incontra ALESSANDRO PORTELLI

Incontro
OvestLab, ore 18.00

sono presenti Alessandro Portelli, Compagnia Pietribiasi/Tedeschi, Isabella Bordoni, Collettivo Amigdala, CivicWise Italia, AFOr, Istituto Storico per la Resistenza di Modena

https://www.facebook.com/compagniapietribiasitedeschi

 


 

Compagnia Pietribiasi/Tedeschi 

Nato nel 2012, il duo Pietribiasi/Tedeschi coniuga le nuove tecnologie alla narrazione di luoghi, persone, comunità e memorie storiche. Predilige un lavoro site-specific in luoghi non teatrali (case private, luoghi di lavoro e di aggregazione caduti in disuso, ambienti naturali, ecc.); un lavoro lungo, di relazione, di lenta (possibile) creazione di fiducia ed empatia; un’ipotesi di ricerca del Genius loci di luoghi dimessi e dismessi. Ne è un esempio il progetto long-term #MEMORIEDELSUOLO, che il duo porta avanti dal 2015, una risemantizzazione delle storie con la s minuscola. 

 

To Echo/Fare Eco – L’archivio di fonti orali del Villaggio artigiano di Modena Ovest in opera

Amigdala insieme a Isabella Bordoni, avvia nel 2021 un progetto triennale pensato come piattaforma per la produzione di opere artistiche che nascono e si sviluppano a partire dall’eredità dell’Archivio di Fonti Orali del Villaggio Artigiano di Modena Ovest.

Il progetto invita ogni anno un artista o gruppo a lavorare attraverso una residenza attorno ai contenuti di Afor per produrne un’opera artistica, accogliendo linguaggi e formati diversi e trasversali.

 

28/29/30 ottobre 2021

Darren O’Donnell — COMPELLING TELLING / Lavorare nello spazio pubblico

workshop

Mammalian Diving Reflex / Darren O’Donnell

Info

La Fenice
Via Canaletto Sud, 17, 41122 Modena MO

giovedì 28 // h 10-13 / 14 – 17
venerdì 29 // h 10-13 / 14 – 17
sabato 30 // h 10-13 / 14 – 16

partecipazione gratuita, iscrizione via mail a [email protected]
Posti limitati.

Compelling Telling. Lavorare nello spazio pubblico è un workshop per tutti coloro, artisti e non, che sono interessati al giocoso e provocatorio processo di realizzazione di una performance social-specific con attori non professionisti di tutte le età e le estrazioni sociali. Questo workshop affronta i principi basilari dell’interazione con il pubblico. Attraverso uno specifico percorso teorico, casi esemplari, esercizi pratici, discussioni e dibattiti e infine attraverso l’ideazione e la messa alla prova di azioni performative vere e proprie nello spazio pubblico, i partecipanti potranno ottenere strumenti e input per sviluppare una propria pratica artistica che sia orientata al sociale e in grado di ingaggiare questo vero vero mondo.

 

30 ottobre 2021

Darren O’Donnell — Compelling Telling | Esito del laboratorio

Spazio pubblico del Quartiere Sacca, ore 16.00

Al termine del laboratorio curato da Darren O’Donnell e Chiara Prodi, i partecipanti proporranno un’azione performativa in alcuni luoghi significativi del quartiere Sacca. A partire da La Fenice, luogo di lavoro e punto di raccolta per il pubblico prima dell’inizio della performance, la formazione artistica temporanea di Compelling Telling metterà alla prova se stessa e il pubblico cittadino.
Promotore dell’idea di agopuntura sociale, ovvero di un lavoro che si focalizzi su specifici punti fragili del tessuto sociale, capaci di scatenare connessioni e smuovere energie, Darren O’Donnell torna in Italia per diffondere il proprio metodo di intervento nello spazio pubblico.

http://www.darrenodonnell.ca/


 

Darren O’Donnell

Romanziere, saggista, drammaturgo, regista, designer e performer. I suoi libri (pubblicati da Coach House Press) includono: Haircuts by Children and Other Evidence for a New Social Contract (2017), Social Acupuncture (2006), che dibatto su di un’estetica dell’impegno civico, e Your Secrets Sleep with Me (2004), un romanzo sulla differenza, l’amore e il miracoloso. Le sue opere sceniche includono White Mice (1998), [boxhead] (2000), e All the Sex I’ve Ever Had (2012), tutte prodotte da Mammalian. Darren è stato il vincitore nel 2000 del Pauline McGibbon Award per la regia ed è stato nominato per diversi Dora Awards per la sua scrittura, regia e recitazione, vincendone poi uno (con Naomi Campbell) per il loro progetto di White Mice. La sua opera teatrale [boxhead] è stata nominata per un Chalmers Award e ha ricevuto un Gabriel Award per l’eccellenza nella trasmissione per il suo pezzo radiofonico della CBC Like a Fox. Sotto la sua direzione, Mammalian ha vinto il Mayor’s Arts Award for Youth nel 2010, e il suo Mammalian Protocol for Collaborating with Children ha ricevuto il Canadian Coalition for the Rights of Children Supporter Award nel 2012. Darren è laureato magistrale in pianificazione urbana, laureato in recitazione; ha inoltre studiato shiatsu e medicina tradizionale cinese alla The Shiatsu School of Canada.

 

Chiara Prodi

Artista. Ha studiato arti visive all’accademia di belle arti di Bologna. Nel 2016 nasce una collaborazione con l’artista Veronica Billi. Insieme creano dei dispositivi scenografici, installazioni interattive, attraverso laboratori e giochi di cooperazione nati dalla ricerca su quale stratificazione sociale esiste nello spazio specifico in cui lavorano.

Dal 2018 collabora con la compagnia Mammalian Diving Reflex, nutrendo un gruppo sempre diverso e sempre più numeroso di mammals che condividono regia e coordinamento di ogni progetto.

 

Alba Qerimaj

Ha studiato presso presso ITAS Natta di Milano con conseguente diploma in Biotecnologie Sanitarie. Dal 2018 ha iniziato la collaborazione come teen nei Mammalian Diving Reflex in un pre-sequel del progetto Last Minutes Before Mars, da li è nato un rapporto di amicizia e collaborazione sempre più stretto.

6/7 novembre 2021

Elisabetta Consonni — Ti voglio un bene pubblico

Strade del Villaggio artigiano
Punto di partenza OvestLab, ore 15.00

 

ingresso 5€;
biglietteria presso OvestLab 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo;
è necessario sottoscrivere la tessera di Amigdala APS.
 

Ideazione e direzione Elisabetta Consonni

In collaborazione con Sara Catellani
Consulenza sociologica Adriano Cancellieri
Consulenza artistica Cristina Pancini
Sviluppo e promozione Vittoria Lombardi/cultureandprojects

“Il primo che, avendo cintato un terreno, pensò di dire ‘questo è mio’ e trovò delle persone abbastanza stupide da credergli, fu il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie ed errori avrebbe risparmiato al genere umano chi, strappando i piuoli o colmando il fossato, avesse gridato ai suoi simili: ‘Guardatevi dal dare ascolto a questo impostore! Se dimenticate che i frutti sono di tutti e la terra non è di nessuno, siete perduti!’”

(J.J. Russeau Origine della disuguaglianza, 1754)

Ti voglio un bene pubblico è un gioco urbano che riflette su infrastrutture di divisione quali cancelli, muri, recinti che operano una partizione all’interno dello spazio urbano, definendo il ‘più o meno privato’ e il ‘più o meno pubblico’. Tutto ciò che ci circonda è fatto di muri e recinzioni; comprenderne il significato, di volta in volta, è una pratica estremamente necessaria per costruire cittadinanza attiva e critica.

 


 

Elisabetta Consonni. Coreografa tutto, essere umani e disumani, oggetti mobili e immobili, mappe, interstizi e gruppi vacanze spaziali. Tesse reti di relazioni, sottili e forti, come il vetro di zucchero.

Laureata in Comunicazione con una tesi finale sulla costruzione sociale del corpo nella danza e diplomata al The Place-London, ha poi approfondito la sua ricerca nella performing art vivendo in Olanda (2004-2009) e in Polonia (2013-2015). I suoi lavori per spazi convenzionali mirano a espandere la pratica della coreografia cercando dispositivi performativi per incorporare un discorso sociale.

Il suo attivismo in ambito sociale e civico, prende la forma artistica di un processo di ricerca dal nome Ergonomica che dal 2013 indaga l’uso e il significato sociale dello spazio pubblico e la declinazione delle competenze coreografiche nel lavoro con gruppi marginalizzati. È stata invitata a realizzare azioni performative, processi partecipativi e simposi teorici presso Konfrontatje Teatralne (PL), Centrum Kultury Lublin- (PL), Architecture Biennale Rotterdam (NL), Biennale Danza di Venezia (IT), , Cango (Italia), Pergine Festival (Italia), Zona K (Italia), Indisciplinarte Terni (Italia), Prague Quadriennale (CZ), Orlando (IT).

30 ottobre 2021

Il Campo Innocente — COME STIAMO?

Tube
Via dei Lancillotto, 10/12
Ore 18

Tornare in scena con il proprio corpo, tornare a progettare e condividere in presenza.
Quali sono state le condizioni di questa ripartenza? Il Campo Innocente, dopo qualche mese dall’occupazione del Globe Theatre di Roma, torna ad interrogarsi sulle forme di vulnerabilità che contraddistinguono i/le lavorat_ della cultura, dell’arte e dello spettacolo e che si rivelano comuni a tanti altri settori del lavoro precario.
Quante volte hai dovuto accettare situazioni e condizioni di lavoro che ti hanno fatto sentire infelice, impotente, discriminat_? La violenza è sempre evidente? Se percepissi un reddito garantito lavoreresti alle stesse condizioni? È possibile dire NO? Come rendere sostenibile la lotta?
A partire da queste e altre riflessioni intorno ai temi del mutualismo e del sostegno al reddito, dell’accessibilità dell’arte, dell’autorialità e della condivisione di pratiche, l’appuntamento prenderà la forma di un’assemblea pubblica, nomade e intersezionale, per metterci in ascolto di come stiamo e continuare a rifare il mondo.



Il Campo Innocente è una zona di immaginazione mutevole, un raggruppamento fluido di persone: artist_, ricercat_, lavorat_ dell’arte dal vivo, creature mutanti.
Vogliamo porre l’attenzione sulle questioni pressanti della precarietà, della violenza, dell’abilismo, del sessismo, del colonialismo, del razzismo, dell’omolesbobitransfobia che ancora sopravvivono nel mondo dell’arte, che non può più vantarsi di essere un luogo a parte, perché l’arte non è un campo innocente.

https://www.facebook.com/ilcampoinnocente

domenica 21 novembre 2021

Marilyne Grimmer — Postcards from Elsewhere

OvestLab
Via Nicolò Biondo, 86 – Modena
Ore 16

«Accompagnami nel tuo angolo preferito della città e ti teletrasporterò nel luogo dei tuoi sogni!»

Nel corso di aprile 2021, l’artista belga Marilyne Grimmer ha incontrato un gruppo di abitanti del Villaggio Artigiano, coinvolgendoli in un processo di costruzione di cartoline fotografiche che ha unito l’amore per la propria città al desiderio dell’altrove. Dopo essersi conosciuti e aver camminato insieme, la Grimmer ha immortalato i soggetti in un punto preciso del Villaggio, per poi realizzare un fotomontaggio che trasporta un piccolo pezzo di Modena in altri luoghi del mondo. L’artista ha inoltre condiviso il proprio percorso con la redazione di Fionda, che nel numero 4 raccoglie le cartoline originali stampate dall’artista.

14 novembre 2021

Iaconesi / Persico — Alchimie del nuovo abitare

Residenza e incontro pubblico

OvestLab
Via Nicolò Biondo, 86 – Modena
Ore 17

 

Cos’è il Nuovo Abitare? Quali sono le sue parole e il linguaggio che sottende al suo orizzonte concettuale? Come funzionerà la fondazione che sta per nascere e come potremmo farne parte, in quanto individui, organizzazioni, entità umane e non umane? E perché tutto questo può aiutarci ad attraversare i tempi turbolenti della globalizzazione –  con le migrazioni, il cambiamento climatico, l’iperconnessione, le pandemie e tutti i fenomeni complessi che bussano alle porte – guardando ai dati e alla computazione come artefatti esistenziali e culturali e non solo tecnici?
Gli artisti Salvatore Iaconesi e Oriana Persico dal 2020 sono immersi in un nuovo progetto. Il Nuovo Abitare è la condizione in cui vige una nuova cosmologia, dove gli esseri umani sono parte di una rete dinamica di attori e agenti differenti, umani e non umani.
Nel 2021 Nuovo Abitare sta diventando una Fondazione, al cui centro c’è la creazione e l’evoluzione dell’ARNA: l’Archivio dei Rituali del Nuovo Abitare.

Per tre giorni, gli artisti e l’equipe della nascente fondazione – Daniele Bucci al design di processo, Cecilia Marotta alla comunicazione e Stefano Capezzuto alle digital humanities – trasporteranno dentro il festival una lunga sessione di progettazione collaborativa in cui vivranno e lavoreranno insieme. Spostando i confini e le modalità operative di una organizzazione, il quarto giorno restituiranno al pubblico gli esiti della progettazione attraverso una simulazione proiettando i presenti nell’universo linguistico del Nuovo Abitare, per navigarlo insieme

 

Per saperne di più sul Nuovo Abitare

I Principi del Nuovo Abitare: https://xdxd-vs-xdxd.medium.com/i-principi-del-nuovo-abitare-39aa6ba9c74b 

I Principi Illustrati del Nuovo Abitare: https://xdxd-vs-xdxd.medium.com/the-illustrated-principles-of-nuovo-abitare-5f2e63bbb9fc 

La cura ai tempi del corona virus (serie di articoli) https://operavivamagazine.org/tag/la-cura-ai-tempi-del-coronavirus/

 
Crediti:
 
Progettazione e incontro a cura di:
Salvatore Iaconesi e Oriana Persico / Coordinamento
Daniele Bucci / Design di Processo
Cecilia Marotta / Comunicazione
Stefano Capezzuto / Digital Humanities
 


Salvatore Iaconesi e Oriana Persico

artisti, ricercatori, docenti e agitatori culturali, vivono e lavorano insieme dal 2006. Autori di opere e performance globali accomunate dall’esplorazione dell’umanità tecnologica contemporanea e della sua continua mutazione, fono fondatori di AOS – Art is Open Source e di HER: She Loves Data, i network e i centri di ricerca che usano per studiare le implicazioni psicologiche e dei dati e della computazione. Dal 2020 sono impegnati nella costituzione della Fondazione Nuovo Abitare e di ARNA, l’Archivio dei Rituali del Nuovo Abitare, che rappresenta l’evoluzione del loro percorso. “Incuria”, in uscita con Sossella Editore, racconta come e perché la nascente Fondazione si ispira alla antropologia di Roma e alla sua particolare filosofia urbana, frutti di millennio di interazione con il potere.

Insieme hanno scritto Digital Urban Acupuncture (Springer, 2016), La Cura (Codice Editore, 2016), Read/Write Reality (FakePress Publishing, 2011), Romaeuropa FakeFactory (DeriveApprodi, 2011) e Angel_F: diario di vita di un’intelligenza artificiale (Castelvecchi, 2009).


domenica 28 novembre 2021

Virgilio Sieni — Di fronte agli occhi degli altri

OvestLab, Via Nicolò Biondo 86 – Ore 20.30
ingresso 10€;
biglietteria presso OvestLab 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo

 

Coreografia e Interpretazione Virgilio Sieni
Musica dal vivo, Francesco Cammarata, chitarra
Produzione Compagnia Virgilio Sieni
Theatre Le Merlan Scene Nationale à Marseille

Di fronte agli occhi degli altri è un progetto raro, che si costruisce partendo dall’incontro con persone e comunità.

Lo spettacolo nasce nel 2012 su invito del Museo della Memoria di Bologna, come testimonianza e denuncia della tragedia di Ustica del 27 giugno 1980; partendo da questa esperienza, è nata la volontà di continuare il percorso attraverso nuove opportunità d’incontro.
Fino a oggi il progetto è stato realizzato oltre che a Bologna, a Gibellina con la partecipazione dei terremotati del Belice, a Modena e Sarzana con la partecipazione degli ultimi partigiani rimasti, a Milano dove Virgilio Sieni ha dedicato il lavoro alla strage di Piazza Fontana e a Brescia dedicato alle vittime di Piazza della Loggia.
La struttura del lavoro si articola in un passaggio da mano a mano che avviene tra Sieni e gli ospiti: i partecipanti sono coinvolti pienamente in danze adiacenti, a contatto, come risonanze continue dal di dentro, trame che di volta in volta si compongono rispetto alle singole identità. Tutto fa riferimento al vissuto di ciascuno, agli avvenimenti che hanno tracciato le diverse esistenze. «Voler incontrare queste persone – afferma Virgilio Sieni – che con la loro esistenza ci rammentano la necessità di condivisione negli eventi e nelle tragedie, diviene per me un “gioco del tatto” che continuamente vuol rendere dignità, libertà e riscatto alla condizione di appartenere a un corpo. Aprire un ciclo inesauribile di danze in memoria coincide, infine, con il mio essere nella danza».

 

— a seguire

A cosa serve il teatro?
Artigianato e Teatro

incontro con Oliviero Ponte di Pino
con la partecipazione di Virgilio Sieni e Angelo Canali

 Nuovo appuntamento di una serie di incontri condotti da Oliviero Ponte di Pino tra una a personalità significativa in un settore artistico o delle professioni e una o più personalità attive nel mondo del teatro. Un progetto a cura della Associazione Culturale Ateatro con il sostegno del MIC-Ministero della Cultura e il contributo di Fondazione Cariplo.

 

 

Virgilio Sieni è danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Crea il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse verso la dimensione aptica e multisensoriale del gesto e dell’individuo, approfondendo i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo.

Si forma in discipline artistiche e architettura, dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. 

Nel 1992 crea la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale. Dal 2003 dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta, Centro Nazionale di Produzione della danza per la ricerca e la trasmissione sui linguaggi del corpo, uno spazio per ospitalità e residenze di artisti, in un programma interdisciplinare tra danza, musica e arti visive.

Nel 2007 fonda l’Accademia sull’arte del gesto, nata per creare e approfondire contesti di formazione rivolti a persone di qualsiasi età, provenienza e abilità, sull’idea di comunità del gesto. Sviluppa percorsi nelle città e nei territori fondati sull’idea di partecipazione, ascolto del corpo e rigenerazione del territorio. Nel 2018 fonda La Scuola sul Gesto e il Paesaggio, un contesto di formazione per approfondire la relazione tra corpo e territorio: dalla natura al gesto e viceversa, dalla memoria del movimento alla creazione di nuove geografie urbane. Fonda e dirige, a seguito di un processo di rigenerazione, uno spazio sito nel Parco delle Cascine, PIA | Palazzina Indiano Arte. L’edificio è sede della scuola ma soprattutto luogo di sosta e laboratorio permanente per danzatori, cittadini, ricercatori, studenti, amatori e pubblico.

È stato Direttore della Biennale Danza dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo e sull’idea di polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica.

 

http://www.virgiliosieni.it/

 

domenica 21 novembre 2021
Fionda – Rivista collettiva del Villaggio Artigiano
Numero 4 – BALENO

OvestLab
Via Nicolò Biondo, 86 – Modena
Ore 16

con la partecipazione di Marilyne Grimmer

Fionda – Rivista collettiva del Villaggio Artigiano di Modena Ovest è un progetto editoriale a cura di Amigdala e di una redazione partecipata e aperta di cittadini e persone che lavorano o vivono al Villaggio Artigiano. In modo del tutto volontario, dal 2017 i partecipanti si incontrano per discutere insieme i contenuti e le tematiche attorno ai quali pensare una rivista. Queste persone condividono la scommessa di togliere la polvere che parallelamente al suo declino economico si è posata sul Villaggio Artigiano e lo ha cancellato dalla mappa della città, per riportare alla luce le cose che anche se esistono ancora non si vedono più, fare sentire la loro voce e ricostruirci intorno nuovi immaginari.
Ogni numero è basato su una parola chiave attorno alla quale stabilire connessioni inesplorate tra dimensione fisica e fantascientifica, tra drammatica quotidianità, gloriosa memoria e speranza fantastica.
Nell’ambito di Periferico 2021 viene presentato il quarto numero della rivista dal titolo BALENO, che indaga il fenomeno dell’apparire fantasmagorico della luce attraverso i varchi figurativi e fisici che apre. Concepito durante il secondo lockdown causato dalla pandemia del Covid-19, Fionda e il suo Baleno si pongono come una fiammella di luce che appare inconsapevole nel buio di un tragitto e che può essere agguantata solo con l’unione di una profonda speranza e di un incessante tenacia.

https://collettivoamigdala.com/portfolio-page/fionda/

info

Informazioni, biglietteria e iscrizioni

mail [email protected]
tel 059/8777673
prenotazione obbligatoria per tutti gli eventi
tutte le attività sono riservate ai soci di Amigdala APS

sarà richiesto di mostrare il Green Pass in conformità alle nuove norme anti-Covid-19

 

Periferico festival | luoghi

Parco di Bosco Albergati – Via Lavichielle, 6, Castelfranco Emilia (MO)
OvestLab – Via Nicolò Biondo, 86, Modena
MOP / Modena Ovest Pavillion – Via Emilio Po, 186, Modena
La Fenice – Via Canaletto Sud, 17, Modena
Tube  – Via dei Lancillotto, 10/12

crediti

Periferico festival 2021 è a cura di Collettivo Amigdala
direzione artistica Federica Rocchi, Serena Terranova
cura degli spazi e relazioni con il territorio Silvia Tagliazucchi
curatela artistica To Echo / Fare Eco Isabella Bordoni
organizzazione e logistica Matteo Giovanardi, Federica Rocchi, Silvia Tagliazucchi
amministrazione Irene Baraldi
comunicazione Sara Garagnani, Elia Mazzotti Gentili, Serena Terranova
ufficio stampa nazionale Silvia Bellucci

Periferico è un progetto di Amigdala realizzato nell’ambito di “La città grande” finanziato dal Bando “Mi metto all’opera” 2020/21 della Fondazione di Modena.

Con il sostegno e il contributo di: Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena, Fondazione di Modena, Quartiere 4

Con la collaborazione di: OvestLab,  La città degli Alberi, Archivo Architetto Cesare Leonardi, La Fenice, Tube, AFOr – Archivio di Fonti Orali, CivicWise Italia, NonUnaDiMeno (Modena), OPEN – creazione urbana contemporanea, Associazione Imagonirmia.
“La città grande” è realizzato in collaborazione con Teatro Drama e Instabile19.


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