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Tracce per una teoria del colore

installazione performativa
Tracce per una teoria del colore

Crediti

  • UN PROGETTO DICollettivo Amigdala
  • IDEAZIONEGabriele Dalla Barba
  • SCRITTUREGabriele Dalla Barba
  • SUONO E MONTAGGIOMeike Clarelli
  • VOCEMagda Siti
  • A CURA DICollettivo Amigdala

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La stesura di una guida sugli aspetti e le vicissitudini della luce e dei colori richiede che venga fatta esperienza dei colori. Allo stesso modo una indagine del pensiero o della poesia può essere davvero rigorosa a patto di procedere dall’esperienza del pensiero e della poesia, di avere attraversato almeno alcuni dei loro fondali. È dunque possibile, anche se a voi sembrerà forse una conclusione affrettata, scoprire legami di una certa rilevanza fra il colore e il pensiero e tutti quei concetti che per essere compresi chiedono sia fatta la loro esperienza, come appunto la poesia, la verità, il piacere,la lontananza, il dolore ecc. In particolare sono di una straordinaria evidenza i legami tra intensità di colore, gradazione, tonalità, e la libertà di pensiero, di poesia, di verità, di piacere, di lontananza, di dolore ecc. Ad esempio, la condizione dell’asservimento, che questa installazione tenta nel suo piccolo di contrastare, è in stretta relazione con lo sbiadimento, cioè con quei colori che si perdono quasi completamente verso una strana specie di grigio, ma che in fine non hanno niente a che vedere con il grigio. Dunque che relazione intercorre tra pensiero e colore, tra luce e linguaggio, azzurro e incoscienza, amore e gradazione, arancione e memoria, blu e oceanico, mescolazione e sapere, diluizione e tempo, sogno e dipinto, paesaggio e storia o destino…?  
  Tracce per una teoria del colore è una installazione interattiva. Una voce registrata con naturalezza quotidiana recita un testo ricavato dalla rielaborazione in chiave moderna di alcuni brani, che narrano degli aspetti più difficili della condizione umana , in particolare del tema della servitù volontaria. Voce, parole, suoni, musica, riempiranno le stanze di un appartamento disabitato, ma che ancora porta i residui di una presenza che c’è stata. Contenitori pieni di colore, giallo, rosso, blu, bianco, pennelli, saranno depositati come frecce di desiderio che attendono di essere scoccate in ogni stanza. Lo spettatore è invitato a divenire rivoluzionario naturale e non violento, ad esprimere la propria resistenza attraverso un percorso tracciato dal colore, sulla trama di parole che si diffonde nella casa. Il colore è l’ospite sconosciuto, inaspettato, la metafora viva di un’altra memoria.   — OPERA LIBERAMENTE ISPIRATA AL TESTO DISCORSO SULLA SERVITÙ VOLONTARIA DI ETIENNE DE LA BOETIE (1530-1563)
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