La residenza ha dato esiti multipli:
(1) la posa della segnaletica urbana relativa a Il museo del tempo perso, quindi la sua istituzione come luogo inesistente ma reale nel tempo, adatto a speculazioni filosofiche e giri a vuoto; (2) il primo catalogo del museo, Alla ricerca del tempo perso, libro-game ispirato a Lupo Solitario; (3) Il libro degli alberi, una collezione di alberi per bambini e un omaggio al grande Cesare Leonardi; infine (4) Grazie (perdere tempo), presentazione al pubblico in forma di performance, degli esiti della residenza artistica
L’artista stesso ha presentato così la propria idea: “Il progetto consiste nella volontà di erigere un museo, un’architettura invisibile nel villaggio Artigiano Modena Ovest. Il Museo del tempo perso sarà un viaggio potenzialmente senza fine nello spazio; l’esperienza paradossale del viaggio sarà il museo stesso. Per dare vita concreta a questo progetto, l’idea è quella di installare sul perimetro dell’area interessata dal bando, un numero variabile di cartelli stradali indicanti la direzione per raggiungere il museo. Tuttavia la disposizione dei cartelli sarà progettata in maniera tale che non si arrivi mai a destinazione. Ogni cartello indicherà la direzione per raggiungere il cartello successivo e così via fino a creare un cerchio, un metaforico serpente che si mangia la coda. Il processo per ottenere la messa in atto del museo è tuttavia un percorso ancora sconosciuto, un potenziale giro a vuoto. Le storie che lo percorreranno saranno le fondamenta per un suo degno sostituto”.
Durante le settimane di residenza l’artista ha accompagnato l’iter burocratico che ha reso possibile la realizzazione del progetto e quindi l’installazione in alcuni snodi stradali, di quattro cartelli segnaletici, sviluppando, sia da questa relazione con gli uffici competenti del Comune, sia da altre relazioni messe in atto nella comunità locale, un’operazione letteraria e parallela. Il quarto QUADERNO DI IMAGONIRMIA diventa così il LIBRO Alla ricerca del tempo perso, che si arricchisce inoltre di un omaggio a Cesare Leonardi, con la copia unica di Il libro degli alberi, una collezione di alberi per bambini.
Si ringraziano Anna Maria Vandelli – Assessorato del Comune di Modena, Urbanistica, Edilizia, Politiche abitative e Aree Produttive e Alessandra Filippi , Alessandra Filippi in Giunta, assessorato per l’ex presidente di Legambiente
→ Leggi anche IL MUSEO DEL TEMPO PERSO nel Lessico del Villaggio
Roberto Fassone (il seguente testo è da leggere mentre si ascolta A Mess… di Shabazz Palaces)
Roberto Fassone vive e lavora tra Firenze e Pol Sesanne. La sua ricerca è un brupo muschiato del nord che si nutre principalmente del rumore del sole, di scheletri invisibili e di bimbi stonati. Vive in grandi branchi di brupi, dove si chiacchiera delle paure dei fantasmi. Negli ultimi anni Fassone ha esposto e performato il suo lavoro presso istituzioni italiane ed internazionali, tra le quali: Naturhistorisches Museum, Bern; Quadriennale di Roma; Japan Media Arts Festival, Tokyo; MAMbo, Bologna; Fanta-MLN, Milano; OGR, Torino; MOCAK, Krakow; Centrale Fies, Dro; Carroll / Fletcher, Londra; AOYS (online), Zkm, Karlsruhe; Mart, Rovereto; Palazzetto dello Sport, Asti; Castello di Rivoli, Torino; Civitella Ranieri Foundation.