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Voce a vento — Claudia Losi

Il futuro è un ordine che insorge.

 

Al vento stanno bandiere, aquiloni, preghiere, saluti per i nomadi, vele che viaggiano, teli che proteggono, panni che asciugano: una differente famiglia di parole che tiene vivo negli occhi il racconto di ogni uomo.

 

 

Voce a Vento è un’opera site-specific ideata e realizzata da Claudia Losi sul Monte Bulgheria, sabato 23 giugno 2018 alle 18.30 per l’Associazione Jazzi.
 

Crediti

  • MUSICHE ORIGINALI E PREPARAZIONE DEI CORIMeike Clarelli (Amigdala)
  • DRAMMATURGIA SONORA E ARRANGIAMENTIDavide Fasulo, Meike Clarelli
  • ASSISTENTI ALLA CONDUZIONEElisabetta Dallargine, Fulvia Gasparini
  • PRODUZIONE IN LOCOLiviano Mariella e Agostino Granato
  • I CORIIl coro Le Chemin des Femmes: Maria Elena Rossi, Lisa Severo, Gabriella Tritta, Ainoa Doughty, Chiara Borelli, Alessandra Zironi, Giulia Travain, Valeria Piacentini, Sara Garagnani e Chiara Neviani; il coro Kamaraton di Camerota; il coro Vivat di Lentiscosa.
  • CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DIElena Bojkova, cantante del coro Le Mystère des voix bulgares.
  • UN RINGRAZIAMENTO AGerardo Di Luca, Anna Peluso e Maurizio Acunzo e tutti partecipanti nei laboratori camminati: Vincenzo Abramo, Marco Belpoliti, Elisa Biagini, Francesco Careri, Giulia Fiocchi, Matteo Meschiari, Arnaldo Iudici, Lorenzo Romito, Dionisia de Santis.

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L'opera

Si tratta del primo intervento artistico promosso dall'Associazione all'interno di un progetto che ha l'obiettivo di favorire un nuovo modo di abitare la Natura attraverso un programma di valorizzazione e narrazione del patrimonio ambientale, materiale e immateriale, dell’area di Licusati (Camerota) a ovest del Monte Bulgheria, all'interno del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (Salerno).
Claudia Losi propone un intervento poetico di carattere visivo e sonoro.
L’intento è percepire e raccontare i luoghi, restituendo spazio e senso ad un immaginario collettivo del territorio. Si tratta di un “rimettere al mondo” la memoria del territorio attraverso un rapporto reale e fisico con e nei luoghi (Landscape-Mindscape-Walkscape). La prima parte del progetto di Claudia Losi, svoltasi a inizio primavera, ha reso questi luoghi un “laboratorio camminato”, durante il quale diversi ospiti, individuati dall’artista, hanno percorso e guardato insieme ai partecipanti alcuni sentieri del Monte Bulgheria, raccontando ognuno a modo proprio cosa significhi “fare paesaggio”. Da queste esperienze condivise, a partire dalle suggestioni proposte dagli ospiti, l’artista ha composto un testo che abiterà temporaneamente questi monti di calcare. La storia prodotta è un intreccio di frasi e un viaggio tra gli ulivi e i muretti a secco, che contiene il mondo vegetale, animale, geologico, umano, atmosferico. Le parole diventano una mappa-paesaggio che “nasce dalle voci degli esseri umani che ne fanno parte” (Ugo Morelli). Musicato da Meike Clarelli, il testo sarà interpretato dalle voci di una trentina di donne disposte lungo un sentiero. Le voci femminili riempiranno lo spazio con un canto polifonico che segue uno schema musicale ricco e complesso. Durante il tramonto il Monte Bulgheria si trasformerà in un teatro naturale attraverso un’esecuzione che intreccia lo spazio fisico e le mappe testuali. La tradizione orale si fa musica, la voce si diffonde e soffia nella valle. Lungo il percorso saranno temporaneamente installate delle maniche a vento. Le maniche a vento, un particolare tipo di anemoscopio, un rudimentale misuratore del vento, vengono trasformate e reinterpretate dall’artista. Diventeranno così delle “voci a vento” che si muovano e mutano, nelle bocche delle donne, trasportate da un vento che può o può non esserci. Non sono semplici decori e attrattori dello sguardo che marcano il paesaggio e dirigono la nostra percezione, ma oggetti la cui funzione viene messa in dubbio, forme mutevoli che convivono con la forza del vento, abitano l’aria e incorporano le melodie vocali. Le “maniche a vento” saranno ospitate in loco fino il 24 settembre 2018 per ricomparire durante gli eventi negli anni a venire. Claudia Losi: (Piacenza 1971). Interessata a diverse discipline – dalle scienze naturali all’etnologia, dalla geologia alla cartografia, dalla poesia alla letteratura – l’artista utilizza i media più diversi per esprimere la sfaccettata relazione tra l’uomo e l’ecosistema e per riflettere sui temi del viaggio e dell’esplorazione come esperienze conoscitive. In molti casi la sua opera si fa partecipativa e tende a favorire nuove relazioni e connessioni tra persone. Associazione Jazzi / www.jazzi.it: Associazione culturale, nata nel 2016 per realizzare un progetto di ricerca triennale che intende favorire un nuovo modo di abitare la natura. Il territorio d'intervento è l’area di Licusati (Camerota), all’interno del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. L’obbiettivo è avviare circuiti innovativi attraverso il riciclo e il recupero delle strutture e delle storie che costeggiano i sentieri del Parco, in particolare gli jazzi che verranno fatti rivivere per diventare luoghi di accoglienza dei nuovi viaggiatori. L’associazione vuole promuovere le attitudini del territorio, del paesaggio e del capitale sociale locale, stimolando investimenti in particolare sulle potenzialità inespresse del territorio stesso.  
  Fanno parte dell’associazione: Katia Anguelova, Francesco Franceschi, Agostino Granato, Liviano Mariella, Agostino Riitano, Valeria Verdolini. Un ringraziamento speciale per la preziosa collaborazione va a: Antonio Marras per i costumi e Dora Hristova, direttrice d’orchestra del coro Le Mystère des voix bulgares.
Altre azioni

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