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Periferico 2013/2014

EX-POST

 

Periferico continua a esplorare gli spazi insoliti della città e a rileggerli attraverso interventi artistici site-specific. Per la sua V edizione, il festival Periferico ha scelto uno spazio in disuso, il grande edificio comunale che ospitava le Poste in via dell’Abate, di fianco alla stazione dei treni.

È uno spazio misterioso che conserva fisicamente le tracce di un passaggio non troppo lontano, eppure già marcato fortemente da un lungo stato di abbandono.
Abbiamo immaginato le ex-Poste come un campo lasciato a maggese, come un grande spazio pubblico in attesa di essere nuovamente seminato: dopo un’anteprima presentata il 20 ottobre 2013, Amigdala ha invitato il pubblico a prendere parte a un percorso di avvicinamento e “riattivazione” dello spazio che culmina in Ex Post, due giorni di apertura il 24 e il 25 maggio.

 

Anteprima — 20 ottobre 2013

“Quando se ne sono andati”
Visita guidata sonora allo spazio delle Ex Poste

 

 

 

Il festival — 24 e 25 maggio 2014

Ex Post è stato costruito come un’azione performativa unica, creata simultaneamente da tutti coloro che hanno scelto di farne parte (dalle curatrici ai tecnici, dagli artisti al pubblico) ed è originata dalla domanda: cosa significa ri-abitare uno spazio pubblico?

Una domanda che abbiamo poi posto anche a: un’orchestra, dei portalettere, delle mamme, dei bambini, un illustratore, una compagnia teatrale, un’urbanista, un antropologo, un’economista, un gruppo di danzatori, un ingegnere, dei musicisti, un coro, un video-maker, una performer, uno psicoanalista, uno scrittore.

Il 24 e 25 maggio, le ex-Poste hanno riaperto per accogliere il pubblico che è stato dotato di una mappa dei tre piani dell’edificio: ogni spazio, ogni stanza, zona, ambito di questo luogo è stato rinominato “ex-post”, cioè a posteriori, mescolando i segni dell’uso di quel luogo ai nuovi significati e alle nuove interpretazioni che gli artisti avrebbero dato nei giorni del festival.

Ogni persona è stata libera di seguire il proprio percorso attraverso le installazioni, di assistere a una performance, di incontrare una danzatrice in una pausa di lavoro, creando così una personale drammaturgia della performance, in uno spazio nuovamente acceso dalla presenza di oltre cinquanta artisti che lavoreranno contemporaneamente.

 

In questa co-abitazione, l’edificio delle ex-Poste ci ha dettato i suoi limiti e le sue caratteristiche: poca o nulla energia elettrica, spazi luminosi e antri bui, il rumore dei treni di passaggio, molta polvere e numerose tracce della sua precedente funzione. Allo stesso modo, abbiamo voluto che i processi del lavoro artistico fossero nudi come lo spazio stesso, i meccanismi della messa in scena trasparenti, l’opera d’arte abitata dallo spettatore invece che pre-confezionata. Pubblico, artisti e tecnici hanno condiviso un’esperienza unica e irripetibile: un innesto di cura in uno spazio pubblico abbandonato.

Tutto questo ha portato con sé una certa dose di imprevisto.
Ci auguravamo che fosse fecondo.

Crediti

  • UN PROGETTO DIAmigdala
  • CURA E DRAMMATURGIA DELLO SPAZIOFederica Rocchi
  • CURA MUSICALE E DRAMMATURGIA SONORAMeike Clarelli
  • CURA VISIVASara Garagnani
  • ELABORAZIONE MATERIALE SONORO E TECNICADavide Cristiani
  • LOGISTICA, TECNICA E ORGANIZZAZIONEIrene Capizzi con la collaborazione di Laura Gibertini, Yuri Costi, Simona Bezzi
  • UFFICIO STAMPAMichela Iorio
  • MASCHERE E BIGLIETTERIABenedetta Zangbè, Nadine Fomen, Patrizia Canali
  • PRODUZIONEAmigdala
  • UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE APatrizia Canali, Duilio Rocchi, Nicola Ferrari, Filippo Rossi e famiglia, Agnese Barbieri. Grazie a Color Arte Cornici – via Bonacini 17/19, Modena -per la fornitura delle cartoline da disegno.
  • IN COLLABORAZIONE CONprogetto Insite e Officina Emilia – Unimore; Spazio Nascita Centro Studi e Casa delle Culture
  • CON IL CONTRIBUTO DIFondazione Cassa di Risparmio di Modena, Comune di Modena, Circoscrizione 1, Regione Emilia Romagna
  • NELL'AMBITO DIAndante 2013/2014, progetto selezionato attraverso il bando Rassegne teatrali 2013 promosso e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

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Programma

 
  • sabato 10 e domenica 11 maggio dalle 14 alle 19 – Risistemazione dello spazio e pulizie aperte ai cittadini volontari. 
  • venerdì 16 maggio ore 18.30 – Visita guidata con i postini che hanno lavorato alle poste. 
  • giovedì 22 maggio ore 17.30 – Duck March a cura di Caterina Moroni. “Marciamo, vociamo, passo a passo. Noi dobbiamo”. Performance itinerante per le vie della zona Tempio.
  • venerdì 23 maggio ore 17.30 – incontro Ostinata Mente: prendersi cura dello spazio pubblico – dialogo con Cristina Bianchetti e Massimo Bressan
  • FESTIVAL: sabato 24 maggio dalle 17 alle 20 e domenica 25 maggio 2014 dalle 16 alle 19 

Programma del festival qui
 

PIANO TERRA

Ufficio delle attese 
Meike Clarelli, Sara Garagnani, Federica Rocchi – ModenaFerrovie con le voci dei postini Elisa Arletti, Luciano Bonini, Domenica Marotta, Francesco Marti, Cesare Piccinini, Giovanna Ricci, Maurizio Righi -Ingegnere del suono | Davide Cristiani Abbiamo conosciuto e intervistato sei postini che hanno lavorato qui, alle ExPoste. Abbiamo registrato suoni di lavoro in un ufficio postale. Abbiamo recuperato vecchie carte, lettere mai recapitate, avvisi di giacenza di pacchi che non sono stati ritirati. Abbiamo messo tutto assieme, scoprendo un mestiere antico e silenzioso, oggi profondamente trasformato. 
Sala delle comunicazioni sbrigative
MelissaIannace – Fossile Una documentazione fotografica dello spazio ex-Poste realizzata nell’ottobre 2013.
Sala degli arrivi e delle partenze
Laura Gibertini – Che io sia qui è un fatto Studio coreografico per 8 danzatori. Interpreti | Alessandra Rigo, Alessia Sanguanini, Caterina Manni, Gabriella Tritta, Giorgia Pastorelli, Giorgio Armocida, Maria Paola Tateo, Silvia Scotti Costumi | Aida Saad “Che io sia qui è un fatto” arriva alle Ex Poste presentando una parte del materiale coreografico nato nelle diverse tappe del progetto Andante. In questo insolito luogo non più accudito, i danzatori scelgono di mescolarsi con un coro, per far sì che la voce e l’azione traccino un nuovo percorso; la danza e il canto come immagine di uno stesso ritratto, mentre dietro i treni scorrono vicinissimi e la polvere intorno perde di silenzio. Coro Improvviso – What the hell are we talking about? con Ilia Montani, Fulvia Gasparini, Giovanna Degli Esposti, Elisabetta Vezzani, Rita Mosca Direzione del coro | Meike Clarelli
Casellario Nord/Ovest/Est
Carlo Maver – Racconti di Bandoneon Concerto da sala per bandoneon e flauti
Sala dei disguidi
Alberto Zino – Il rumore di lettere di passaggio – otto frammenti Se la posta in gioco di un’analisi è una bella e difficile libertà, trovo entusiasmante l’idea di un dis-uso di sé, che non è un’assenza d’opera, ma uno spazio non piegato agli utili, un vuoto incredibilmente parlante. 

PRIMO PIANO

 
Sala delle corrispondenze
Orchestra Senza Spine – Tre movimenti con Simone Benatti, Alelì Bracci, Caterina Danielli, Giuseppe Donnici, Salvatore Donzella, Rachele Fiorini, Matteo Galassi, Nicola Govoni, Nie Iborra, Enrico Mignani, Gabriele Palumbo, Michela Pastafiglia, Chiara Piazza, Racksha Ramezani, Giacomo Serra, Nicolò Ugolini, Charlotte Wernicke, Eleonora Zucchini – Direzione d’orchestra | Tommaso Ussardi
Sale delle lettere smarrite
Meike Clarelli, Sara Garagnani – Dalla mia voce – percorsosonoro per una persona alla volta con Alessandra Bertoli e Paola Gocilli Testo | Gabriele Dalla Barba – Musiche | Meike Clarelli – Ingegnere del suono | Davide Cristiani Mi domandavo se c’è qualcosa che ti fà paura, voglio capire se c’è una cosa che ti spaventa di più…
Sale delle giacenze 
Caterina Moroni e Federica Rocchi – Da qui, promessa con Ada e Miranda – Testi e voce | Caterina Moroni Due cuccioli d’uomo ed il loro mondo volante. Il potere dell’immaginazione, del ricordo e del pensiero. Ricominciamo da qui. Può anche essere pericoloso.
Sala dell’altrove
Matteo Gubellini – Non più di venti parole Si usa ancora spedire cartoline? Matteo Gubellini, illustratore, oggi ne disegna a centinaia, le appende ai muri, le riguarda, le regala. Scegline una e scrivila a chi vuoi. Come spedirla? Sei in un ufficio postale, niente di più facile.

PIANO INTERRATO

 
Sala delle riconversioni
Sineglossa– Eresia [Bianca] Performer | Simona Sala – Immagini e luci | Luca Poncetta – Suono | Silvio Marino – Scenografia | Simone Alessandrini – Costumi | Valentina Sanna – Regia | Federico Bomba Tutto intorno c’è un vuoto da riempire con immagini combattenti Pensieri temporanei e precari che si sovrappongono a un’architettura solida In questo edificio che era un ufficio delle poste e che ora è (pagina bianca)
Sala della calligrafia illeggibile
Ass. culturale italiana georgiana Jaleti  – Canti georgiani con Natia Zazashvili, Sofia Kandelaki, Maia Tsereteli, Maia Mamulashvili, David Kandelaki Ogni cosa canta in Georgia, la gente, le montagne, i fiumi, il cielo e la terra. Non esiste una polifonia simile a questa altrove. Ascoltarla anche solo una volta ti fa gustare il sapore dell’eternità. (Mstistlav Rostropovich)
Sala del viaggiatore quotidiano
Fabio Fiandrini (video installazione con la collaborazione di Marco Ponti) – Post man soul
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