Giovani per il territorio è un Bando predisposto dalla Regione Emilia-Romagna tramite IBC – Istituto dei Beni Culturali (attuale Servizio Patrimonio del settore Cultura della Regione Emilia-Romagna). Giunto alla sua V edizione nel 2020, il bando è sottotitolato “La cultura che cura”, per cogliere la sensibilità dei tempi che stiamo attraversando. Giovani per il Territorio ha visto la partecipazione di trentasei Associazioni di cui solo nove sono state selezionate per aggiudicarsi il premio di 10 mila euro da investire in progetti di valorizzazione e cura del patrimonio culturale e ambientale.
Le Associazioni vincitrici sono affiancate da un gruppo di “formatori/attivatori” – nel ruolo di mentor – che ha il compito di seguire, indirizzare e formare le giovani associazioni nella realizzazione del loro progetto. Tale gruppo è costituito dalle mentor esperte di Amigdala, che hanno il compito di monitorare le diverse fasi di sviluppo dei singoli progetti, a partire da un’analisi degli obiettivi fino allo sviluppo delle diverse fasi di progetto, tramite momenti di formazione, incontri individuali con ogni gruppo di lavoro, condivisione di strumenti e valutazione degli esiti progettuali.
Oltre a un monitoraggio tecnico, Amigdala mette a disposizione delle associazioni coinvolte il proprio patrimonio di competenze nell’ambito della rigenerazione urbana a base culturale, capacità di rete e coinvolgimento delle comunità, storicità e durevolezza dei progetti culturali oltre a competenze strumentali relative agli ambiti dell’amministrazione, partecipazione, valorizzazione di beni culturali, comunicazione e gestione organizzativa del team e del progetto.
«L’obiettivo posto dal Bando è stato quello della cura e valorizzazione dei beni culturali e ambientali in un periodo di restrizioni sociali, di necessari cambiamenti nella vita di comunità che non ci devono far dimenticare quanto sia importante curare noi stessi e il territorio in cui viviamo. Come prenderci cura dei nostri beni culturali, della nostra bellezza paesaggistica, delle nostre opere d’arte? Quali nuove forme di socialità, di condivisione della fruizione della cultura possiamo mettere in campo? […] I giovani, riuniti in associazioni, sono stati invitati a esplorare il proprio territorio e a rinnovarlo con l’ideazione di nuovi percorsi di conoscenza, cura, e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. Il Bando ha voluto essere l’occasione per la creazione di un nuovo alfabeto di comunità nella gestione e valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio.
Le associazioni giovanili sono state invitate a unirsi in partenariato con un ente proprietario di un bene culturale o ambientale per presentare un progetto innovativo di gestione e valorizzazione del bene. Sono i giovani i veri protagonisti, coloro che lavorano in prima persona per realizzare nuove forme e nuove soluzioni per gestire, comunicare e trasmettere il valore sociale del patrimonio. Si è dato così l’occasione di realizzare un percorso di creatività che stimoli il concetto di cittadinanza attiva e metta in relazione un sistema virtuoso di relazioni sociali e culturali.
Le nove Associazioni che hanno presentato i progetti selezionati hanno definito un percorso di valorizzazione del bene, loro conferito dagli Enti partners, credibile e sostenibile grazie anche al coinvolgimento di “reti” sociali e istituzionali coinvolte nel progetto, tra queste, in particolare, la presenza dei Centri di educazione alla sostenibilità (CEAS) della Regione Emilia-Romagna (L.R. 27/2009), veri e propri presidi territoriali che svolgono da anni un lavoro educativo, di formazione e sviluppo delle forme di sostenibilità ambientale».
Fonte e ulteriori informazioni sul bando Giovani per il Territorio a questo link