Paola Bianchi (IT)
VOICE OVER
#performancedidanza #comunitàinscena
durata 50’
#performancedidanza #comunitàinscena
durata 50’
OvestLab
venerdì 4 ottobre, ore 21:30
ANTEPRIMA NAZIONALE
Biglietto intero 8 € | Ridotto 5 €
VOICE OVER. Foto di Barbara Bertolotti.
VOICE OVER è un dispositivo scenico modulare, una struttura coreografica individuale e collettiva che si sviluppa tra consonanze e dissonanze, concentrandosi sul senso del movimento. Munite di auricolari le danzatrici eseguono parte della coreografia seguendo le indicazioni della voce registrata, che le conduce in un concerto di movimenti e azioni mai uguali a sé stessi, ma con un segno consonante che genera un disegno preciso nello spazio. Una voce fuori dal campo uditivo del pubblico, una voce dentro il campo uditivo delle performer. Quali sono le parole che dalle orecchie passano in quei corpi nella scena? Quali le istruzioni? VOICE OVER nasce dalla trasmissione via audio della descrizione di alcune posture presenti nel solo di Paola Bianchi […] KZ e dal passaggio istantaneo e diretto dalla parola al corpo (eterodirezione), un passaggio da corpo a corpi mediato dalla parola che è stata motore di […] KZ e che diventa veicolo di trasmissione tra corpi: dalle voci registrate su audiocassette di 51 persone italiane deportate per motivi politici nei campi di sterminio nazisti al corpo di Paola Bianchi — dal corpo di Paola alla sua voce registrata — dalla voce di Paola ai corpi delle danzatrici. Un passaggio di memorie che, attraverso i corpi nella scena, riporti l’attenzione su tutti i genocidi, passati e presenti, per non dimenticare e non abbassare la guardia, mai. Nell’impossibilità del racconto del trauma, il corpo diventa un luogo di ristagno e rinascita di immagini destinate alla sparizione, dove oblio e memoria, presenza e assenza si alternano nel tentativo di trasmettere un’esperienza intrasmissibile. A ottant’anni dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, quando ormai le persone sopravvissute sono pochissime, quando i venti di guerra soffiano da ogni parte nel mondo, è necessario provare a trasmettere quella terribile esperienza per rendere viva una memoria che rischia di sbiadire all’interno di freddi magazzini.
concept e coreografia Paola Bianchi
creazione e danza Barbara Carulli, Sara Cavalieri, Valentina Foschi
con il coinvolgimento di Francesca Antonino, Claudia Balboni, Silvia Berti, Giada Longo, Ilaria Lusetti, Arianna Macrì e Beatrice Vacca per Periferico, Modena
sound design Stefano Murgia
lighting design Paolo Pollo Rodighiero
collaborazione artistica Roberta Nicolai
costumi Cristiana Curreli
residenze artistiche ATCL Lazio, Teatro Akropolis, Teatro Galli Rimini
produzione PinDoc
coproduzione Liberty/Stagione Agorà, Teatri di Vetro con il contributo di MIC e Regione Siciliana realizzato nell’ambito del progetto Voci dalla storia ideato da Liberty e sostenuto da Unione Reno Galliera, Città Metropolitana di Bologna, Comuni di Baricella, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo e Minerbio, Parco della Memoria Casone del Partigiano “Alfonsino Saccenti”
con il contributo di Regione Emilia-Romagna
Paola Bianchi è una delle più importanti coreografe e danzatrici indipendenti italiane. Attiva sulla scena della danza contemporanea a partire dalla fine degli anni Ottanta, con i suoi spettacoli partecipa a festival nazionali e internazionali e ha curato la direzione artistica di rassegne e festival. Attenta alla teorizzazione delle pratiche corporee, scrive Corpo Politico _ distopia del gesto, utopia del movimento. Ha scritto numerosi saggi brevi incentrati sul tema del corpo e della danza, pubblicati in libri e riviste.
Nel 2020 vince il Premio Rete critica per il progetto ELP.
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ACCESSIBILITÀ
Adatto a un pubblico a partire dai 12 anni.
Evento parzialmente accessibile a persone con mobilità ridotta.
Presenza di bagni, non completamente accessibili a persone a mobilità ridotta.
Grado di interazione richiesto dallo spettacolo al pubblico: 1/5.