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A più voci (Quaderno proibito)

Call di donne, voci, case e parole per un progetto diffuso nella città di Modena

 

Periferico festival di Collettivo Amigdala apre una call per l’adesione a un progetto che si articola in un laboratorio di tre weekend nei mesi di maggio, giugno e settembre e che prevede un esito finale nel corso del festival nei giorni 10-13 ottobre 2024.

Il progetto A più voci (Quaderno proibito) della regista e drammaturga Tolja Djokovic chiama donne o persone che si riconoscono come tali di diversa età e provenienza a partecipare a un percorso attorno alla scrittura delle donne in relazione al tema della casa, del lavoro domestico e della creatività.


È possibile aderire
entro lunedì 20 maggio 2024.
A PIÙ VOCI È UN’IMMAGINE

 

Immaginiamo un gruppo di donne in una stanza. E immaginiamo che queste donne siano, in quel momento, libere dagli impegni casalinghi. Immaginiamo che abbiano voglia di condividere questo tempo di libertà per parlare, discutere, confrontarsi e in vari modi scrivere, di se stesse e/o di altre che conoscono.

 

A PIÙ VOCI È UNA PRATICA DI ELABORAZIONE

 

Nel corso delle sedute, i materiali forniti (letture, immagini, filmati, suggestioni di vario tipo) saranno discussi e trasformati in altri materiali attraverso pratiche di elaborazione (scrittura, intervista, discussione libera e guidata,…), con lo scopo di elaborare e contrattare i contenuti (parole, immagini, voci, riflessioni) che compariranno a Periferico festival in una performance in cinque episodi sul lavoro domestico e sulle sue relazioni con la creatività.

 

A PIÙ VOCI È UN’IPOTESI

Ipotizziamo che le discussioni possano finire in un quaderno, e che esso possa essere un diario, ma un diario multimediale, fatto di fogli scritti ma anche di oggetti come bottoni, scarpe, bicchieri, stoviglie, piccoli vulcani, ombrelli, segnali radio, musiche, fili, oggetti ancora più vari. Immaginiamo che sia un universo molto piccolo ma in espansione, e che trovi dimora in vari luoghi all’interno di una città, in varie case. Ipotizziamo che sia “un angolo che diventa una casa, una casa che diventa un palazzo, un palazzo che diventa una società”.

IL PROGETTO

 

Nel corso del laboratorio si condivideranno una serie di testi di alcune scrittrici, artiste che hanno parlato della loro scrittura come “domestica” cioè donne che hanno portato avanti la loro pratica creativa barcamenandosi con il lavoro casalingo. Oltre a questi, ci saranno testi di autrici che hanno messo a tema, nelle loro opere, la relazione tra casa e creatività.

Sono due filoni fluidi e intersecati, che lasciano aperto l’incontro tra scrittrici come Margaret Oliphant (che in epoca vittoriana vive del suo lavoro di scrittrice e mantiene da sola una grandissima famiglia) e Marlen Haushofer (che scrive “al tavolo della cucina quando i figli dormono”) e con Alba De Céspedes, autrice che tematizza nei suoi romanzi la riflessione sulla libertà dal mondo casalingo; non sfugge la presenza di autrici per cui il confine è più labile, come Louisa May Alcott, che intreccia la sua esperienza e le sue riflessioni sul femminismo in Piccole Donne, o Ursula K. Le Guin, che ha scritto riflessioni fondamentali sul tema dell’arte, del lavoro domestico e della voce delle donne nella società capitalista crescendo i suoi figli e facendo la spesa.

A partire da questi e altri materiali che emergeranno nel corso del laboratorio, il progetto si muove in un’ottica di co-creazione con le partecipanti che tenga al centro la condivisione di questa riflessione sull’arte e sulla vita delle donne di oggi, in vista di un esito che vuole svilupparsi intenzionalmente in una rete di case private.

Le case stesse sono al centro di questa chiamata, dove le donne possono scegliere se aderire in quanto partecipanti attive (cioè nella condivisione e nella contrattazione dei contenuti che andranno a comporre la performance) o in quanto donatrici di case, (cioè mettendo a disposizione lo spazio, l’atmosfera e l’opera di cura in cui la performance si svolgerà) a seconda della propria inclinazione e disponibilità.

LE CASE

Periferico festival e il progetto A più voci (Quaderno proibito) credono fermamente nella connessione tra parole, azioni e luoghi. Per questo motivo la presente call propone alle donne interessate di aderire su uno o entrambi i fronti, a indicare sin dalla sua origine la stretta connessione tra questi elementi drammaturgici e di composizione degli episodi della performance.

Le case saranno dunque luoghi di accadimento delle performance durante il festival. Gli spazi verranno utilizzati in accordo con le proprietarie, rispettando le prerogative proposte da chi vorrà farsi donatrice in merito ai tempi, agli orari e ai modi di utilizzo dello spazio.

Il pubblico-partecipante delle performance accede allo spazio domestico privato messo a disposizione a piccoli gruppi. L’indirizzo delle abitazioni non verrà comunicato al pubblico e sarà cura dello staff di Amigdala tutelare la riservatezza delle proprietarie e l’accompagnamento del pubblico al civico che ospita la performance.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

Il progetto è aperto a donne o persone che si riconoscono come tali di diversa età, provenienza. Non è necessaria una competenza teatrale o di scrittura professionale o pregressa.
Alle partecipanti è richiesta la presenza al laboratorio nei seguenti giorni e orari:

venerdì 31 maggio dalle ore 18.30 alle ore 21.30
sabato 1 giugno dalle ore 15.00 alle ore 19.00
domenica 2 giugno dalle ore 9.30 alle ore 13.30

venerdì 6 settembre dalle ore 18.30 alle ore 21.30
sabato 7 settembre dalle ore 15.00 alle ore 19.00
domenica 8 settembre dalle ore 9.30 alle ore 13.30

venerdì 20 settembre
dalle ore 18.30 alle ore 21.30
sabato 21 settembre dalle ore 15.00 alle ore 19.00
domenica 22 settembre dalle ore 9.30 alle ore 13.30

10-13 ottobre (performance a Periferico festival)
– orari da concordare

 

Il laboratorio si svolge a OvestLab, Via Nicolò Biondo 86, Modena.

ISCRIZIONE

Il laboratorio è gratuito.

È possibile iscriversi come PARTECIPANTE o come DONATRICE DI CASA o come entrambe le cose.

A chi si iscrive chiediamo una lettera motivazionale di qualsiasi forma o lunghezza, bastano anche poche righe o un breve audio o un’altra forma di presentazione (un’immagine, un collage, altro) che possano dare un segno del proprio interesse a partecipare.

È necessario garantire la propria presenza nei giorni del festival.

Alle partecipanti verrà offerto:
vitto nei giorni del festival
biglietti ridotti per l’ingresso ad altri spettacoli
altre forme di rimborso simbolico da concordare.

È necessario inoltrare la propria disponibilità entro lunedì 20 maggio 2024 all’indirizzo [email protected].

 

PER INFORMAZIONI

[email protected]
Tel. 059 8777 673

Tolja Djokovic 
Cresciuta a Roma, vive a Milano. Laureata in Filologia e letteratura italiana con una tesi di ricerca sulla lettura ad alta voce del testo poetico, lavora nel teatro come attrice e autrice dal 2009 e nel 2018 partecipa al Corso di Perfezionamento Dramaturg Internazionale della Scuola di teatro Iolanda Gazzerro di ERT. Nel 2019 fonda la compagnia tostacarusa per cui è drammaturga e regista e con cui sta producendo il primo spettacolo, Quirk of Fate – Un capriccio della sorte, vincitore del bando di residenze Re.Te Ospitale e in semifinale al Premio Pancirolli. Nel 2020 scrive Teresa e la Nnotte, inserito nel radiodramma Hotel Blue Moon, e nel 2021 partecipa alla scrittura di Per la città dolente, produzione del Teatro Metastasio, entrambi con la regia di Roberto Latini.È impegnata come artista nel percorso di residenze per Dramaturg Mediatori del Reale promosso da ERT (settembre-giugno 2021).