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Maria Nadotti

Esercizi di allerta

Parole come chiavi, strumenti per entrare in azione. Il linguaggio è la nostra risorsa per esprimerci, per produrre pensiero e calarlo nel mondo. Periferico si svolge sviluppando un discorso attorno ad aree tematiche, chiamando artiste e artisti e abitanti a essere co-partecipanti di un percorso aggregato, che considera ogni singolo tassello un nodo fondamentale per costruire il pensiero successivo. Come in una frase.
Maria Nadotti ci guida attraverso domande e proposte in una conversazione attiva e attenta, andando a fondo di tante parole raccolte nel corso della generazione del festival, chiamando attorno a sé chiunque voglia mettere alla prova il proprio stare e sentire dentro il contesto.
Il momento di dialogo, nato dagli stimoli di Isabella Bordoni, autrice e curatrice, e dal collettivo di Amigdala, vuole essere un laboratorio aperto in cui prendere parte significa associarsi con i propri strumenti – intellettuali, sensibili, di ascolto, di presenza – allo scavo di un pensiero collettivo, che si offre in forma di chiavi da legare o scartare, ma soprattutto per aprire al pubblico la possibilità di partecipare alle fondamenta che reggono il discorso, contribuendo con la propria voce.

Al tavolo della discorsività saranno disponibili fogli, colori, penne e altri materiali utili all’elaborazione di ciò che accade. Sono ammesse macchine fotografiche, computer e altri strumenti affini al proprio modo di tradurre l’ascolto in forme consistenti e personali di racconto e interpretazione.

Maria Nadotti Giornalista, saggista, consulente editoriale e traduttrice, scrive di teatro, cinema, arte, cultura e società. È autrice di Silenzio = Morte: Gli USA nel tempo dell’AIDS (Anabasi, 1994); Cassandra non abita più qui (la Tartaruga, 1996); Sesso & Genere (il Saggiatore, 1996 e Mimesis 2022); Scrivere al buio (la Tartaruga, 1998 e Tamu, 2020); Prove d’ascolto (edizioni dell’asino, 2011); Trasporti e traslochi. Raccontare John Berger (Doppiozero, 2014); Necrologhi. Pamphlet sull’arte di consumare (il Saggiatore, 2015); e coautrice di Nata due volte (il Saggiatore, 1995). Ha ideato e curato vari libri tra cui: Off Screen: Women and Film in Italy (Routledge, 1988); Immagini allo schermo: La spettatrice e il cinema (Rosenberg & Sellier, 1991); Elogio del margine: Razza, sesso e mercato culturale (Feltrinelli, 1998 e Tamu, 2020); Il cinico non è adatto a questo mestiere: Conversazioni sul buon giornalismo (e/o, 2000); Modi di vedere (Bollati Boringhieri, 2004); Dieci in paura (Epoché, 2010); La speranza, nel frattempo. Una conversazione tra Arundhati Roy, John Berger e Maria Nadotti (Casagrande, 2010); Riga 32 – John Berger (Marcos y Marcos, 2012) e, in collaborazione con John Berger e Selçuk Demirel, What Time Is It? (Notting Hill Editions, 2019). Curatrice e traduttrice italiana delle opere di John Berger, nel 2021 gli ha dedicato il podcast “Per John B.” https://www.oktafilm.it/podcast/ . È autrice di due cortometraggi documentari: Elogio della costanza (2006) e Sotto tregua Gaza (2009).

Isabella Bordoni, Rimini 1962, è autrice, artista. Attiva dalla metà degli anni ’80 all’interno della scena nord-europea delle arti performative, mixed-media, sound-art, in quella italiana del teatro di ricerca, della poesia; nei primi anni 2000 esce dal teatro ed entra nella città con progetti di arte pubblica, arte relazionale, publishing urbano, editoria, formazione. Da allora, abita e attraversa parola, suono, scena dal vivo e radiofonica, ricavando spazi di riflessività e autonomia in un alveo che da lì a un paio di decenni sarebbe stato definito “rigenerazione urbana a base culturale”.
Attenta alla relazione tra arti, luoghi, archivi, comportamenti della contemporaneità, agli human and environmental studies, agisce nei margini con un corpus di riflessioni e pratiche che indagano il diritto alla città e le forme dell’abitare, l’auto narrazione, l’interrogazione intorno agli archivi tra biografia e storia, tra memoria e amnesia. 
Dal 2016 al 2022 è stata curatrice di Associazione IMAGONIRMIA di Elena Mantoni per la quale ha ideato «spostamento variabile» per le arti del presente, premio internazionale di residenza artistica e editoria che nel 2023 diventa progetto Imagonirmia. 
Tra le collaborazioni dell’ultimo decennio: dal 2011 al 2015 Dynamoscopio (Mi), per la relazione tra gli approcci dell’antropologia e dell’urbanistica e quelli dell’arte; dal 2010 con Terzo Paesaggio nelle aree urbane e rurali di Corvetto e Chiaravalle (Mi), lega le pratiche dell’arte alla risignificazione dei rapporti città-campagna, del paesaggio, delle pratiche agricole innovative, in chiave collettiva e sociale; dal 2015 con Viaindustriae (Foligno), realizza le co-edizioni Viaindustriae/Imagonirmia; dal 2016 con Amigdala/Ovestlab (Mo), condivide ad ampio raggio il campo di pratiche artistiche e curatoriali. Tra i progetti recenti a nome proprio: Condotta poetica_ la scuola per i diritti (Liceo G. Cesare-M.Valgimigli, Rimini, 2021/22/23); Stories. Paesaggi prossimi (Tre Soldi/Rai RadioTre, 2023); l’avvio di SP 31 la conversione di uno spazio dismesso nell’entroterra riminese in spazio espositivo e culturale.

fr.wikipedia.org/wiki/Isabella_Bordoni en.wikipedia.org/wiki/Isabella_Bordoni 
ibartproject.wixsite.com/archiviodelpresente 

sab 21 ottobre 2023

dalle ore 20.30 alle ore 00.00
@ OvestLab, Via Nicolò Biondo, 86


incontro pubblico partecipato
ingresso gratuito


14+